Mario Balotelli e Mario Monti, dal governo della tecnica al governo tecnico: è il loro momento. Il primo ha accelerato il processo di integrazione Nazionale, il secondo dovrà ridurre il debito della Nazione. Per tacere di Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea. Mario va di moda, significa l’Italia dei colori, e non più o non solo l’Italia che ne fa di tutti i colori. Alcuni hanno incensato il segnale dei due neri in campo nel finale a Wroclaw, Balotelli e Ogbonna, a testimonianza del ritardo con il quale siamo arrivati al meticciato, prigionieri di una Lega troppo «isola». L’identità è un valore finché non tracima: se tracima, diventa un limite, quando non, addirittura, una gabbia.
Mario, Mario, Mario. Balotelli lavora a Manchester, Monti a Bruxelles, Draghi a Francoforte. Esule di lusso, pendolari di scienza. Monti dovrà mettere mano alle macerie di Silvio Berlusconi, le cui dimissioni tolgono al Paese l’oggetto dell’eterno desiderio: il nemico. Da parte sua, il Mario calciatore, non potendo cancellarlo, l’ha mollato; alludo a quel coté razzista che gli berciava dietro aggrappandosi a ogni cavolata pur di fargli la morale. Dicono che Roberto Mancini sia riuscito là dove non riuscì José Mourinho: evviva. Senza enfatizzare il primo gol nero in azzurro, il bacio allo stemma e la gioia calma fanno onore a Balotelli. A fronte delle tante «balotellate» da giovane bullo, ecco una risposta da vecchio saggio: c’è gol e gol e, dunque, ci sarà sempre esultanza ed esultanza. Giro la lezione ai signori telecronisti per i quali, viceversa, i gol sono tutti uguali, tutti urli, tutti discoteche.
Guai a vendere sogni e svegliare i clienti proprio sul più bello. Mario B. lo ha imparato sulla sua pelle, in tutti i sensi. Lo stesso dicasi per Silvio B.: dai mari e monti (che prometteva) a Mario e Monti c’è una bella differenza.
Caro alex uno che scrive un post come il suo su Facchetti delle 14,29 è semplicemente un uomo che non merita rispetto nè considerazione. Non è questione di scendere o meno sul personale ma la perfidia e la vigliaccheria vanno combattute in qualche modo. Se le cose che ha scritto le pubblicasse su un giornale o le dichiarasse pubblicamente lei verrebbe denunciato, processato e condannato. Questo immagino riesca a capirlo! Lei coraggiosamente, in un blog, calunnia e insulta un morto. Nell’anoniimato, con la faccia dietro un pc. E vuole anche dettare le condizioni del confronto. Si vergogni. Le auguro, per la sua vita, sul lavoro, a casa, con gli amici, in ogni circostanza, di avere sempre a che fare con gente come il suo idolo Moggi.
Mi viene il dubbio che tu sia poco più di un bambino, nel qual caso ho sbagliato io a rispondere e ti chiedo di non tenere conto di quanto scritto sopra. Sono problemi dei tuoi genitori.
Meno male, caro Alex.
Arpino mi sembra uno affidabile…)))
Scritto da rico il 16 novembre 2011 alle ore 12:42. Le cose senza senso le scrivi tu…quando non vuoi capire che : 1)sulla condanna in primo grado di Moggi, la Fgci, il Pm e quasi tutta la stampa (molto cauti prima della sentenza)…sono rimasti sorpresi (tranne il PM,…poi)…e quindi la “storia”…continua in appello. L’esempio del “caso Tortora”, il più vicino a quello “Moggi” ti dovrebbe suggerire un po’ di cautela…(cose scritte in un precedente post); 2) la sentenza di primo grado scagiona completamente la Juventus da qualsiasi tipo di responsabilità oggettiva (…elemento che coerentemente ritengo…assurdo…e che avvalora la MIA TESI su una sentenza “scombiccherata” !!! Al contrario di ciò che pensi tu; 3) a livello sportivo invece la volontà di “non decidere” sulle richieste della Juventus, e il ritardo ASSURDO E SOSPETTO di 14 mesi per la risposta all’esposto juventino del 2010 (…guarda caso il tempo necessario per far scattare la PRESCRIZIONE per gli illeciti interisti…artr.1+art.6 ) è un elemento più che sufficiente per DIMOSTRARE chi si vuol…proteggere !!! Altro che cupola moggiana…!!! 4) se non fosse per il ricorso al TAR e la richiesta di risarcimento da parte di A. Agnelli,…col cavolo che Petrucci avrebbe parlato….; Rico nel 2006 è stata fatta …macelleria giudiziario…e non son stati “visti” gli illeciti sportivi dell’Inter che avrebbero mutato il corso degli eventi calcistici da allora ad oggi. Il periodo è stato FALSATO da queste gravissime omissioni !!! Sarebbe dovere di tutti gli sportivi veri chiedere che si ripristino EQUITA’ e GIUSTIZIA per tutti !!! Ma tu fai parte degli…”impuniti”…fai parte di quelli che hanno beneficiato della carenza di equità e giustizia…a vantaggio “proprio” (…dell’appartenenza calcistica)…NON SEI CREDIBILE…!!! Infatti scrivi “cose senza senso” civico, e quindi “stupidaggini”.
Gentile Giovanni Capuano, grazie. Ma nel caso del carro, penso che – per una volta – sia stato più invasiva l’urgenza dello scendere che non la ressa del salire. Ma è una mia opinione.
Concordo pienamente con le sue osservazioni sulle conseguenze che avrebbe avuto il mercato dell’inter.
Guardi io penso che il ruolo del milan non andrebbe ignorato nelle vicende del 2006 ma tra inter e milanc’e'una grossa differenza:i rossoneri non hanno mai parlato di onesta’.la cosa piu’fastidiosa,perche’dimostratasi cosi’falsa,dell’inter e’stata questa loro assunzione di essere puliti,onesti,diversi dagli altri.beh le telefonate nascoste ci hanno raccontato un’altra storia.e’la storia di un’investigazione pomco chiara sul piano penale,con gravi omissioni a prescindere da quali saranno i verdetti finali.e’la storia di una giustizia parziale che condanna pesantemente una squadra ne punisce gravemente altre e ne premia una in particolare:l’inter.
Poi dopo 5 anni viene fuori che coloro che avevano distrutto la juve nel giro di una settimana necessitano di 14 mesi per rispondere ad un esposto della juve stessa.risposta che avviene con una precisione cronometrica(della valle dixit,non certo un gobbo..)3 giorni dopo il sopraggiungimento della prescrizione.da quel momento gli stessi che avevano condonato passaporti falsi e bilanci farlocchi retrocesso e/o salvaton squadre per vari motivi geopolitici diventano incompetenti a giudicare.
Palazzi condanna l’inter alla B.ma loro dicono che e’troppo tardi:facchetti e’morto e il nostro reato e’in prescrizione.meritiamo lo scudetto dell’onesta’.ecco nessuno in questa storia e’stato cosi falso.
Gentile Rico, grazie di essere tornato. Su Facchetti mi sono già espresso. Non concordo con lei sulla “caduta di stile”. Non commetta lo stesso errore degli juventini. Se al campionato 2004-205 fossero state iscritte soltanto tre società – Inter, Juventus, Milan – il campionato avrebbe potuto essere regolare – paradossalmente – per somma di irregolarità. Ma ce ne erano altre diciassette, di società. E queste nessuno le considera. Al contrario, cosa dicono tutti, a partire da Moggi: Lo facevo per difendermi dal Milan, dall’Inter, dalla Juve. Troppo comodo. E’ questo un aspetto di Calciopoli che nessuno tiene in considerazione. I danni sportivi fatti agli altri club. Da articolo 6. Così, almeno, la penso io. Poi è chiaro, le sentenze hanno sin qui stabilito un palese podio delle responsabilità, in attesa degli appelli e delle Cassazioni e grazie a qualche prescrizione.
Gentile Axl Rose, scusi per il ritardo con il quale le rispondo ma oggi sono stato a Bologna dalla mamma. Mi pare che lei continui a non capire e a divertirsi a banchettare su un morto, contento lei. Ripeto per l’ultima volta: 1) ci sono telefonate di Facchetti da articolo 6, che avrebbero comportato la retrocessione dell’Inter; 2) il Facchetti dirigente non è certo stato all’altezza del Facchetti giocatore; 3) credo di non aver mai reputato Facchetti un santo anche quando ritenevo che avesse fatto certe telefonate; 4) paragonare tutta la sua carriera a tutta la carriera di Moggi non lo trovo corretto.
Bello il parallelo tra Mario (Monti) e Mario (Balotelli). Io però trovo stucchevole il credito improvviso del ‘nuovo’ Mario (Balotelli). Passi per i miracoli, ma che meno di sei mesi siano bastati perché tutti salissero sul carro del vincitore…
http://calcinfaccia.blogspot.com/2011/11/la-palombella-nera-di-balotelli.html
Gentile Alex, mi sono fidato di giornalisti come Giovanni Arpino: ho fatto male?