Che Paese siamo si capisce più dalla vergogna di Marassi che non dal modo in cui la Juventus ha sbranato la Roma. La Juventus, almeno «questa», non gioca all’italiana. Ricorda, a costo di rischiare querele, il Barcellona delle vendemmie felici: possesso, non solo possesso palla. Per carità , «difese di Burlesque» come quella di Luis Enrique in Europa non si trovano, e il Milan ha ribadito anche contro il Bologna di avere le batterie scariche.
Dopo due settimi posti, la Juventus torna, così, in Champions League, è più vicina del Milan allo scudetto e il 20 maggio contenderà la Coppa Italia al Napoli. Antonio Conte merita un monumento. Mancano cinque turni, e pure i confronti diretti (con il Diavolo) sono favorevoli. Il mister, che complottista non è, ha preferito concentrarsi sulle partite, lasciando ai bar sport l’esegesi di certi giornali. Molto è stato fatto, ma nulla è ancora vinto. L’eccesso di euforia potrebbe addolcire la fame.
In quattro gare, la Juventus ha soffiato sette punti al Milan; e nelle ultime sei, tutte vinte, ha realizzato 18 gol (a 1). Che a segno vadano spesso i centrocampisti, e un po’ meno gli attaccanti, significa che il lavoro dell’allenatore è capillare, e Vidal un casinista di talento che si è calato come meglio non avrebbe potuto nelle geometrie della squadra.
La qualità e la frequenza delle prestazioni sorvolano il peso degli episodi, dal fuorigioco fasullo che cancella un gol di Ibrahimovic al rosso esagerato a Stekelenburg (sul 2-0, con la Roma alle corde). L’imbattibilità della Juventus non è più, semplicemente, un reperto statistico: è diventato qualcosa di meno seriale, di più autorevole.
Ripeto: è italiana, italianissima, la disgustosa resa agli ultrà del Genoa, non il gioco della Juventus. Sempre che non creda di avere già il titolo in tasca. Per questo, ci sono i tifosi.
Ah prima di rientrare in silenzio, lascio un messaggio al Primario: il rigore non assegnato al Genoa vale er gò de Muntari, per peso specifico. Questo per gli amanti degli episodi, dei complotti, delle moviole…delle stronzate insomma…
Stop.
Lovre meglio a me sembra più fuori area che dentro……..
Se si segna quel rigore ne facciamo minimo 3,comunque bene uguale,servono 3 vittorie!
Ric non siamo a + 3?
Comunque per la cronaca a Cesena ci sono stati 6 tiri in Porta della Juventus contro 0 del Cesena e 14 a 2 fuori…..ma soprattutto un catenaccio INDEGNO (tanto per far felice ilprimario)
8 in matematica aiace….bravo davvero….
Riccardo a costo di beccarmi dello stronzo a noi mancano 3 partite al milan 4. Se ne perdiamo una siamo apari punti e vinciamo noi.
interrompo il silenzio blog solo per scrivere che il primo stronzo che si azzarderà a scrivere che contro il Novara sarà una passeggiata o che sarà facile o che inizierà a contare i goal che segneremo ….insomma qualsiasi cosa che non sia che ancora si è vinto un cazzo di niente e che ci sono ancora quattro partite di sofferenza (quattro, non tre)…è, appunto, uno stronzo.
Questi ragazzi stanno dimostrando di saper soffrire.
Felicissimo per Borriello..dedicato a quegli idioti dello striscione contro di lui…
Primario, vediamo le scuse che accampa sul fallo di mano e conseguente rigore di Nesta…..
Madonna ma quanti gol ci mangiamo!E mo’ mi
tiro il Real,vai Ribery!