Non era facile rialzarsi dopo l’uno-due di Oscar. Ci voleva una squadra capace di essere superiore al proprio batticuore, ai propri limiti. La Juventus c’è riuscita. Partita equilibrata e piena di cose, risultato corretto. Il Chelsea ha fatto il Chelsea, nel bene e nel male. Aveva la partita in pugno, Di Matteo dirà che gli è scivolata di mano, Conte e Carrera che gliel’hanno strappata. Facciamo una via di mezzo, ok?
Al ritorno in Champions dopo quasi tre anni, un po’ di tremarella nell’occupare il campo, e poi via: pane al pane. Un’altra rimonta, come a Marassi. Questa, addirittura, contro i detentori. Avrebbe dovuto giocare Mata: Di Matteo gli ha preferito Oscar, complimenti. La doppietta e l’eclisse di Pirlo, marcato a uomo, come insegnavano i maestri di provincia. Pirlo, già . Per lunghi tratti, la Juventus ha giocato in nove: senza il suo radar, oscurato; e senza Giovinco, uno stecchino divorato dai Terry di turno. Non a caso, è stato proprio il suo sostituto, Quagliarella, a segnare la svolta (pareggio, traversa scheggiata).
Un monumento lo merita Vidal, zoppo ma irriducibile: sua la rete della riscossa. Sarà stato un caso, ma quando i blues hanno sbloccato il risultato, Vidal era fuori, a farsi curare. Morale: un’alternativa a Giovinco, c’è; a Pirlo, dipende. Devono trovarla i compagni, penso al lancio di Marchisio per Quagliarella.
Il passaggio dal campionato, dove la Juventus siede a capotavola, all’Europa, dove ha appena ritrovato il posto, è stato mascherato dalla personalità , sempre: anche nei momenti più scabrosi. Molti errori sotto porta (Marchisio, Vucinic), spinta di Lichtsteiner e Asamoah ridotta o comunque frenata. Mi aspettavo di più da Vucinic e da Hazard. Resta l’assenza di un Trezeguet, discorso che vale anche per il Chelsea (da Drogba a Torres). Aveva promesso emozioni, la prima Juventus d’Europa. E’ stata di parola.
Il segreto? La Juve non perde mai
Passata l’ebbrezza di un esordio magico, di un punto importantissimo e di una notte alla fine da ricordare,tra le tante, tantissime note positive della serata londinese della Juventus di Antonio Conte c’è un aspetto tanto banale quanto importante, tanto inosservato quanto sintomo del vero miracolo bianconero: la Juventus non perde mai.
E non è un modo di dire o un semplice coro da stadio, ma la realtà di un puro dato statistico che vede i bianconeri, in quarantasette gare ufficiali della gestione Conte, sconfitti soltanto una volta (la finale di Coppa Italia dello scorso anno). Un dato che non può essere casuale.
Sulla resistenza della fortezza bianconera si sono spese tante parole e certamente si continuerà a farlo, ma due o tre cliché intorno al “miracolo” Juventus, una squadra che fino a un anno e mezzo fa raccoglieva “schiaffoni” da mezza serie A e 365 giorni dopo ha vinto da imbattuta il campionato, è forse giusto provare a chiarirli. E il primo luogo comune su tutti è la presunta Pirlo-dipendenza. Come sottolineato anche nel blog di Stefano Benzi, per più di un anno si è parlato di come la Juventus si sarebbe trovata automaticamente in difficoltà una volta trovatasi senza Andrea Pirlo. Nel match contro il Chelsea, di fatto, i bianconeri hanno fatto a meno del loro regista per più di 70 minuti (tutto il tempo in cui Oscar è rimasto in campo a fargli da ombra), ma nonostante questo sono riusciti a sopraffare il centrocampo dei Blues grazie alle prestazioni strepitose di Vidal e Marchisio. Più che di uomini quindi è giusto parlare di reparto e, come diretta conseguenza, di collettivo.
Ed è proprio analizzando il collettivo che si può andare a sfatare un altro mito: la questione Juventus Stadium. Vero, la Juventus ha fatto della sua casa un’autentica fortezza, ma la vera forza dei bianconeri, numeri alla mano, sta nella gestione dei risultati lontano dall’ex Delle Alpi. Nelle quarantasei partite in cui è rimasta imbattuta, infatti, la Juve si è trovata a rincorrere il risultato un totale di 9 volte e in 7 occasioni ha riacciuffato gli avversari proprio lontana dalle mura amiche: Catania (5° giornata Serie A 2011/12), Napoli (11°), Roma (15°), Bologna (23°), Milan (25°), Genoa (3° giornata Serie A 2012/13) e Chelsea (CL 2012/13) appunto. Non esattamente una squadra casalinga. O almeno, non solo quello.
L’ultima vera incognita della Juventus, infine, era legata intorno alla capacità di ritrasmettere la propria filosofia di gioco dai campi “di periferia” della Serie A ai grandi palcoscenici europei. Da questo punto di vista, il match di Londra, è l’ennesimo punto a favore di Antonio Conte. I bianconeri hanno saputo reagire prima con la testa e poi con la grinta (la proprietà commutativa di questi due fattori NON vale), non barcollando su quel “montante e gancio” dei Blues che in due minuti avrebbe chiuso tante squadre all’angolo ma continuando, con incredibile lucidità , a imporre il possesso palla anche nel momento più delicato dell’esordio europeo di questo nuovo corso. Una filosofia ormai ben impressa del DNA bianconero, esprimibile tanto a Marassi quanto a Stamford Bridge. Insomma, non perdere mai, non può essere solo un caso.
di Simone Eterno (Twitter @Simon_Forever)
http://it.eurosport.yahoo.com/blog/pallonate/segreto-juve-non-perde-mai-090411097–sow.html
ECCO IL DANNO CAUSATO DALL’`Associazione a Delinquere “topo di Fogna Catanese-candido”
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“Dottor Abete mi rivolgo a lei per esprimerle il profondo rammarico provato dai tanti amanti del calcio, qualunque sia la loro fede calcistica, dinanzi all’atteggiamento tenuto dalla Federazione da lei rappresentata riguardo a quanto si sta verificando in queste prime tre giornate di campionato. Mi riferisco – scrive Pucci – alla ‘tolleranza dimostrata o meglio al ‘far finta di niente’ davanti a un tesserato Figc squalificato che ‘furbescamente’, in accordo con l’attuale societa’ di appartenenza, pretende comunque di svolgere la propria professione disinteressandosi completamente della squalifica inflittagli, posizionandosi dentro uno stadio seppur non nella sua naturale postazione”.
beh certo pazienza, pero se pensi a tutti i soldi spesi negli ultimi anni per dei bidoni e poi ti rendi conto che il nuovo (forse) Pirlo lo avevi ad una cifra tutto sommato non improponibile (sempre pensando a tutto quello che si è speso….) e comunque non superiore a quanto speso per Martinez….insomma, un po da fastidio
Comunque la storia di Verratti sta venendo a noia, E’ andato, pazienza!
Vedi Quartieri, si potrebbe giocare con la pioggia…..un po come fecero l’anno scorso a Napoli….))))
Avrei voluto esserci anch’io ieri sera in quello stadio….
x Barbabianconera…mi sembra una formazione tropo azzardata…..potrebbe ripetersi genova con altro risultato….Leo
Anche io vorrei mandare un grande abbraccio ed un grazie agli oltre tremila tifosi che sono stati semplicemente fantastici allo Stanford Bridge, va anche a loro il merito della rimonta, grazie!!!
Peccato che abbiamo uno Stadio,da invidia nonostante l’acciaio fuso dei Guariniello,non puo essere dichiarato inagibile cosi da rinviare qualche partita…..A proposito un PLAUSO AI TIFOSI PRESENTI ALLO STAMFORD BRIDGE….sembrava di giocare in casa!GRANDISSIMI!
Verratti al PSG è stata un’altra porcata di Gallaini il quale ha convinto i francesi ad acquistare il ragazzo (per poi chissà come girarlo al Milan) in cambio dell’accordo relativo alla cessione di Thiago Silva ed Ibra. Ricordiamoci che i due non volevano andare via e non volevano esere ceduti. Galliani furbescamente si è fatto fare una proposta indecente ed accordo a doppio filo: noi vi cediamo tizio e caio ma voi togliete Verratti alla Juve. Per sabato sarebbe il caso di mettere in campo gente fresca con questa formazione: Storari; difesa Lucio Centrale, Chiellini a sinistra, Caceres centrale di destra; centrocampo con Pogba, Marchisio, Giaccherini, Isla e De ceglie sulle corsie laterali; Quagliarella e Matri in attacco. In panca tutto il resto della truppa, non dimentichiamoci che fino al 7 ottobre si giocherà ogni 3 giorni. Dopo arriverà la nazionale senza riposo quindi per la maggior parte dei nostri.