Parlare di beffa non ha senso. Porterebbe lontano dal cuore del problema. Mancini conosceva la Juventus, non ancora il Galatasaray. Si è adeguato, l’ha attesa. Ha giocato più o meno come hanno fatto Chievo e Toro. Solo che Drogba è Drogba, rete e assist. Ignoro quanto la Juventus abbia preso per oro colato la classifica del campionato. Dalla ninna-nanna, direi che sia caduta nel tranello tesole da bandiere fin troppo generose.
Persi i pezzi (Vucinic, Lichtsteiner) e, a meno di miracoli, già persa la Champions: non è più la Juventus cannibale d’antan, è una squadra qualsiasi, sgonfia, facilmente controllabile. Grave l’errore di Bonucci; grave, soprattutto, perché si aggiunge a quelli di Chiellini (Inter), di Buffon (Chievo), del reparto (Copenaghen, Verona). Non sono più eccezioni: è la regola. Il ricorso al lancio lungo può costituire una valida alternativa, non però la parabola sistematica, stucchevole (e senza Llorente in campo). Tevez non era al massimo, nessuno lo era. La scossa è venuta da Quagliarella, tra rigori sfiorati, procurati e gol-illusione.
A ritmi così blandi, tutto sembra minestra riscaldata, figuriamoci il 3-5-2 che Conte vorrebbe rinfrescare ma non sa come. In casi del genere, si ricorre al furore. Viceversa, ho colto qui e là «ruttini» da pancia piena, come se non fosse più la squadra al centro di tutto, ma tutti aspettassero un segnale, un soccorso. Se il disturbo fosse il rigetto di Tevez o Pogba (ma non lo è), la soluzione sarebbe semplice: basterebbe tornare alla formazione e al gioco degli scudetti.
C’era una volta il pressing. Il «busillis» è proprio la lentezza di gamba e di pensiero. E siamo appena a ottobre. E’ come se avessero spento la luce. Nulla di irreparabile. A patto di trovare l’interruttore. Perché, ripeto, da Juventus-Galatasaray è uscito un fiasco di gruppo, non gruppi di fiaschi.
Scritto da Roberto Beccantini il 3 ottobre 2013 alle ore 11:50
Fortunatamente, poi ci sono i TRAPATTONI.
Quarant’anni di professione e non dimostrarli.
@Runner. Non te losso dire il nome, ma adesso non sembra più il gattone di una volta….:)))
Gentile Bilbao 77, un giorno ne scriverò. Il problema degli allenatori grandi, e Conte ha dimostrato di esserlo, è che prima o poi la scintilla primogenia si spegne o si attenua. Per riaccenderla devono cambiare aria e fiammiferi.
Pensi a Mourinho: tre anni, massimo. Poi, è chiaro, ci sono i Guardiola, figli di quella terra che concimano.
Conte è più vicino a Mourinho.
Penso a Capello dopo Sacchi. La rivoluzione trasmette un fascino libresco, chi non vorrebbe farne parte se il fine è qualcosa di nuovo, di diverso, magari un nuovo calcio? Poi, però, succede che gli stessi rivoluzionari tornano a casa e si accorgono che in inverno fa freddo, se il riscaldamento non funziona come ai tempi di quel regime (metaforico, naturalmente) che hanno appena ribaltato. E così i Sacchi lasciano il posto ai Capello.
Se la rosa offre Van Basten, Gullit, Rijkaard, Maldini, Baresi, Donadoni la rivoluzione continua sotto altro nome.
In caso contrario, sono cavoli amari. Bisogna che intervenga il mercato. Il mercato di Marotta, non dello spread eccetera. Nella Juventus non è intervenuto secondo le esigenze tattiche del Che del Salento. Il Che, sbagliando, l’ha fatto sapere urbi ed orbi. Il problema della Juventus attuale, dopo i due anni rivoluzionari di gran gioco e gran corsa, è proprio quello subdolamente più semplice, garantire acqua, gas e luce al calcio che applica. Solo che non ci riesce. Non è detto che non si riprenda. La situazione è tale che il 3-5-2 sembra diventato una sorta di “porcellum”. Vedremo.
Caro lenocini intendevo solo dire che sia l’Inter di mourinho che la Juve di conte per 2 anni hanno ottenuto un rendimento superiore al valore intrinseco della squadra. Secondo me questo può avvenire solo per un periodo limitato, e infatti mourinho capendolo ha lasciato il giocattolo prima che si sgonfiasse. La Juve di conte di questo inizio stagione mi ha fatto pensare alla stessa cosa. Ciò non toglie che in Italia rimane la favorita, ma il valore reale della squadra non è quella degli scorsi anni, dovevano apportare sostanziali modifiche (a mio avviso). Ammetto anche che dirlo adesso e’ facile, nemmeno io lo avrei previsto ai blocchi di partenza
teo, chi faresti riposare?
@Runner. Io farei riposare qualche altro titolare. Ma poi dicono che ce l’ho con lui….
barba, anch’io sono fiducioso che a madrid non perdiamo e allo stadium con una grande Juve possiamo batterli. A me più che ieri sera fa ancora rabbia la partita coi danesi, lì veramente abbiamo buttato 2 punti nel cesso e poi ho visto i gol del real ieri e almeno un paio sono colpa del portiere che con noi ha fatto il fenomeno. ma guardiamo avanti, col Milan mancherà Licht, Conte sarà così autolesionista da insistere con Isla? E sarà così cocciuto da riproporre il 3-5-2? Metterei la mano sul fuoco sulla presenza di Marchisio e probabilmente di Quagliarella e con ogni probabilità giocherà anche Ogbonna.
Il problema di avere un allenatore che coltiva il culto della personalita’ (propria) e’ che, visto che ormai e’ chiaro come il suo sistema di gioco si sia per il momento incancrenito ed ormai quasi tutti glielo stiano gridando, lui non lo fara’ mai nessuna modifica per ripicca. Dio non voglia che funzioni e si dica che lo hanno istigato ad un cambio che ha portato risultati.
E’ gia’ successo una volta a settembre 2011. Due volte sarebbe troppo per lui.
D’altronde non puo’ mica far giocare Llorente per far piacere ai giornalisti (cit) no?
Ergo si va avanti, baldanzosi, con il double-decker bus scoperto, per il vicolo stretto che abbiamo. intrapreso.
Mai paragonare l’inter alla juve …non esistono paragoni possibili…Primario non ci si metta pure lei…Noi possiamo superiori o inferiori, ma mai a quelli lì!!!!!!
Scritto da bilbao77 il 3 ottobre 2013 alle ore 11:11
…….infatti…….
Scritto da Cristiano Poster il 3 ottobre 2013 alle ore 11:10