Il gentile Riccardo Ric chiede notizie del mio silenzio.
E’ un silenzio di centimetri, perché le coccole domestiche, ancorché non così plateali come denunciato dalle guardie (?), spingeranno la Juventus a immaginarsi, in Europa, più forte di quella che è.
E’ un silenzio rispettoso di quello, e di «quelle», che si agitano dietro le quinte.
E’ un silenzio di stanchezza: sempre gli stessi slogan, sempre le solite, volgari, insinuazioni (di capitan Totti, questa volta), sempre i soliti pistolotti (Francesco, fuori le prove); sempre le immancabili minchiate via twitter; sempre i soliti appelli: «Primario, ha sentito quel che ha detto Taormina?». No. Pallotta invece sì: well done.
E’ un silenzio dettato dalla coincidenza che non si parlava di moviola in campo da Juventus-Torino del 23 febbraio, e nessuno dei Pazienti l’ha notato. State perdendo dei colpi anche voi.
E’ un silenzio che non trovo corretto interrompere per sparare sulla Croce Rossa, al secolo Carlo Tavecchio. Le sua banane sì, sono uno scandalo, non certe pere: alcune di queste, al massimo, sono errori. E poi, bloccato Louise, c’è sempre Felpa.
E’ un silenzio dovuto al fatto che ho tempestato di telefonate l’entourage della Fifa per saperne di più sul gol di Bonucci: il fuorigioco di Vidal era o non era punibile? Lo so, la «Gazzetta» si era già pronunciata, ma mi è stato detto che non mi devo fidare dei giornali italiani.
E’ un silenzio di rottura perché credo che ci fosse ben poco da aggiungere all’accusa, in arrivo, di fare di ogni erba un fascio.
Conto i minuti che mi separano da Italia-Azerbaigian. In silenzio. Tanto, la fine è nota.
Scritto da axl rose…..il Faro il 9 ottobre 2014 alle ore 11:35
Beh…negli anni ’70…funzionò abbastanza bene anche da noi…sebbene il livello dell’odio nei confronti della Juve e dei suoi tifosi era di molto inferiore rispetto ad oggi. Mi ha impressionato il video che ho visto nella bacheca FB del “giallorosso” di cui ho scritto questa mattina. Capperi, auspicare il “bombardamento” dello Juventus Stadium pieno di tifosi con i commenti più truci che abbia mai letto…è contemporaneamente il risultato del “sentimento popolare” antibianconero che ormai si…”ostenta”…e il metro di condotta fanatico, ignorante, …per non dir peggio…sul quale si può innescare qualsiasi tipo di violenza. PER QUESTO GLI ADDETTI AI LAVORI NON POSSONO RILASCIARE DICHIARAZIONI CHE GETTANO BENZINA SU…QUESTO…FUOCO !!!
Si prega di aggiungere alla (numerosa) lista dei cani rognosi: Cannavaro P. (il fratello scemo che non conta un cazzo) e mr Pallotta (mea culpa, credevo fosse umano) che crede alle favole.
In Spagna, se un giornalista viene condannato, gli altri pensano: “Cazzo, se l’hanno condannato, un motivo ci sara’, aveva torto. In Italia, se un cane rognoso venisse condannato, gli altri penserebbero: “Eh si, mettendosi contro la Juventus, figurati se non lo condannavano” Risultato?
“Gli uomini vincenti trovano sempre una strada, i perdenti una scusa” (cit. mai più azzeccata per la Riomma et simile spazzatura)
Perchè una volta nella vita di questo paese, la politica non scende nettamente in campo chiedendo le dimissioni immediate di Er Ciquita ??
Tanto per fare un esempio, in Spagna, gli stessi giornalisti madrileni, gli fecero un culo cosi’ al vate, in Italia era un idolo dei nostri giornalai.
Cristiano, il METODO BARCELLONA ha un senso in Spagna.
Scritto da Luca G. il 9 ottobre 2014 alle ore 11:30
Se fatto con serietà, metodo e con una diffusa e corretta informazione…secondo me educherebbe…
per capire travaglio basta ricordare un episodio, a gennaio 2012 berlusconi in piana crisi di consensi e di credibilità viene a sorpresa invitato alla trasmissione di santoro e travaglio. Inutile ricordare che il cavlier pompetta se la cavò benissimo, sia perchè la televisione la conosce benissimo ma anche per il contesto non troppo ostile che trovò. travaglio è nient’ altro che un parassita, berlusconi è stato per lui come il 6 al Superenalotto e quindi la presenza dell’ ex-cavaliere gli garantiva audience e vendita di qualche libro (?).
Luca, il cane rognoso in questione ha costruito la sua fortuna sulle querele prese dai vari politici.