La Fiorentina di Montella è dolce come la nutella. Apri il barattolo e ci ficchi, goloso, un dito, poi un altro, poi un altro ancora. Non sempre sazia. A volte manca la fetta di pane, più spesso il coltello (penso a Giuseppe Rossi pre-infortunio o al Gomez del Bayern). Il suo tiki-taka sa anche ridursi, volgarmente, a una forchettata verticale (Badelj-Gomez, contro il Tottenham).
I limiti sono la leggerezza, la fase difensiva non sempre impeccabile. Resta, Vincenzino, un allenatore che rincorre l’idea, non l’ideologia. Dell’1-0 inflitto all’Inter nella sua tana, si parlerà di «impresa epica». Hanno vinto, i viola, in nove contro undici: senza Tomovic e Savic, fuori per infortunio.
Molto, per non dire tutto, si deve proprio a Montella. Il k.o. di Babacar l’aveva indotto a spolverare Salah, autore del gol. Questo egiziano, scarto del Chelsea, sembra il Gervinho, scarto dell’Arsenal, della stagione scorsa. Un’anima attraversata.
Non pago, dopo aver dato una mano ai suoi, Montella l’ha data agli avversari. Con Tomovic a terra, ha inserito comunque Vargas al posto di Aquilani. Era il terzo e ultimo cambio. Un errore clamoroso, del quale si è subito scusato. Non avesse vinto, la Fiesole lo avrebbe passato per le armi.
E’ la vita. In formazione rimaneggiata, la Fiorentina ha fatto la sua partita e l’Inter di Mancini la sua. Veniva da tre vittorie. Troppo leziosa, troppo Guarin e troppo poco Kovacic (Podolski, Icardi, Palacio). Il palo di Guarin è stato un segno del destino.
Come i balzi di Neto, il portiere «espulso» dalla società perché non aveva rinnovato il contratto in scadenza. Un caso, classico, di male-italianità . Non c’entra dove andrà a finire (alla Juventus?), c’entra come stava finendo: da titolare. I problemi fisici di Tatarusanu gli hanno spalancato la porta. E lui l’ha subito chiusa. Come un barattolo di nutella, vuoto.
insomma, Montella sempre propositivo………………. col Tottenham e con noi un bel catenaccio …………….. non che sia sbagliato difendere e fare contropiede, anzi è segno di buon senso e flessibilità …….
Massimo, nessuno è perfetto …
Io quando vedo allenatori come Montella nn posso.che apprezzarne l’atteggiamento sempre propositivo che instillano nelle proprie squadre. Mi lascia perplesso, altresi, il fatto.che nn sempre riescano a dare solidita difensiva, laddove nn ci siano interpreti all’altezza, con l’organizzazione di gioco.
ezio, a quei tempi non c’era nemmeno internet e il cellulare, o meglio il “mattone”, lo avevano in pochissimi. Non so perchè ma per molti aspetti il mondo era migliore.
bei tempi quando il sei nazioni era un cinque…………….
non c’era l’euro, non c’era stata calciopoli, ero nei primi anta, non c’era stato l’attentato delle twin towers, e non c’era beckisback……………..
Se i prescritti hanno avuto 3 innesti dal celtic chissà quanti ne potrebbero avere da quella macchina da gol che è il Wolfsburg!
come sei pignolo Alex………….. in fondo “tra tutte proprio la roma”……………….
Intanto “lets tweet again”matteo renzi,orgoglio de noantri,noto intenditore ed appassionato di rugby,si affida saggiamente al social network per dichiarare”..abbiamo evitato il cucchiaio di legno!”.
Ora probabilmente,risultati alla mano riusciremo anche ad evitarlo ma siccome il cucchiaio di legno nel 6 nazioni viene assegnato a chi finisce ultimo,per ora abbiamo solo evitato il “whitewash”,cioe’il perdere tutte le partite disputate al 6 nazioni.
Coglione.
Egregio Beck ha ragione su montella; lo vedrai bene da noi per il dopo allegri (il più presto possibile). Allenatore coraggioso, cerca il bel gioco avendo la consapevolezza, però, che solo con i giocatori dotati tecnicamente si può vincere. Che ne dice?
si ma montella giocava contro l’inter…. l’unica squadra non scozzese capace di prendere tre-goal-tre dal celtic
Scritto da ezio maccalli il 2 marzo 2015 alle ore 15:51
… giusto Ezio, dimenticavo che loro sono maestri nel prendere innesti