Era da tempo che, in ambito giovanile, non assistevo a una partita così emozionante come la finale del campionato Primavera a Chiavari, tra Torino e Lazio. Mi perdoneranno, i gentili pazienti, se la antepongo alla prima sconfitta di Conte contro gli orfanelli di Cristiano Ronaldo e ai ruttini di mercato.
Uno a uno dopo i supplementari. Hanno vinto i granata, ai rigori. Rari i momenti di stanca: pali da una parte e dall’altra, ritmo tutt’altro che ostaggio dell’usura. Subito in vantaggio con Rosso, in capo a una splendida azione «alla mano», la squadra di Longo è stata raggiunta, nel secondo tempo, da un’incornata del croato Prce. Per il Toro, si tratta del nono scudetto. La Lazio di Inzaghino, in compenso, mirava al triplete: non è stagione.
Tra i protagonisti, i portieri: Zaccagno del Toro, nonostante l’uscita balorda che ha propiziato il pareggio, e Guerrieri, sempre reattivo. La finale è stata tecnica, non solo o non tanto fisica: il gol di Rosso ha contribuito ad allargarne i confini, a renderne palpitante l’intreccio. Insomma: avevo cominciato a guardarla con distacco, alla caccia disperata di un’alternativa al solito «silicone» mercantile, e non mi sono più mosso.
Il Toro di Morra, Danza, Rosso. La Lazio di Murgia, Tounkara, Palombi. Piedi buoni, finalmente, oltre a polmoni da libro cuore. Moreno Longo aveva scelto un coraggioso 4-3-3, idem Simone Inzaghi, attratti entrambi dal glorioso trambusto dell’arrivano i nostri. L’occhio del purista avrà colto sbavature in fase difensiva, un pressing qui e là troppo randagio. Per una volta, mi prendo il pathos, quell’idea di risultato sempre e comunque in bilico tra bravura dei contendenti e capricci del destino. Ci sono voluti sedici rigori. La parata di Guerrieri su Debeljuh, croato pure lui, e la traversa di Palombi hanno introdotto il numero di Zaccagno su Pollace e la lama di Edera, nome fin troppo soave per una sentenza così capitale.
Riscattato Pereira per 14 mln più 1,5 di bonus legati a obiettivi fino al 2019.
Il prezzo finale include anche l’anno in prestito passato.
Non è u. Affare alla POGBA, ma non è neanche un brutto affare…
@ Fulvio.
Ma, il titolo non era “Parma, ti amo lo stesso!”?
Toh, non togli…
Maledetto iPhone..
Togli, s’e’ rifatto vivo il metronotte.
Approfittatene, fra un’ora inizia il giro e non lo trovate più.
Quando una fighetta scarsa incontra un figlio di puttana, la fighetta è morta
x Bilbao non fare drammi su quello che si scrive…che può piacere o non piacere..Può essere una battuta o può non esserlo…Si cazzeggia più o meno così in libertà …Su farsopoli ho voluto ricordare che oggi scadono i canonici 90 giorni e per quel che mi riguarda, bene o male, mi interessa leggere quelle motivazioni e leggere i vostri commenti, in tutta sincerità …Ho voluto ricordarlo a tanti…magari sbagliando ! Del calcio mercato ne parlo, senza essere addentrato in nessun vetrina o sodalizio societario per cui sono parole da tifoso e basta…Non sono il solo su questo argomento ad esprimere “certi desideri”per il bene della mia squadra … Esprimo quello che sono i miei pensieri senza pensarci più di una volta anche perchè mi piace farlo…A volte mi annoio ed a volte no…Però non si può essere sempre incazzati leggendo…Un argomento può non interessare e su questo punto ci sto….Padre Dante, scriveva non ti curar di loro, ma guarda e passa…più o meno così…. E’ la vita di un blog altrimenti detta “clinica”!!!! Non me ne volere!!!! Leo
La grecia si indebita a meno, quasi.
Alex,
Diciamo che faccio piu o meno un mestiere nin proprio distante. Io un socio che presta i soldi all8% non l’ho mai visto. A meno che.
ma dai su….sul Kondo c’erano tutte le grandi squadre, real bayern barca chelsea, altro che Pogba….
@. Salvadore.
Domani, presso tutte le librerie d’Italia, supermercati e discount compresi, vi sarà la presentazione del nuovo libro di Beccantini ( candidato al Nobel per la letteratura).
Titolo:
CATANIA, TI AMO LO STESSO.
Non possiamo mancare.
Ciao.
Fulvio.