In un weekend che ha segnato il harakiri dei cinesi di Milano, la Juventus si è sbarazzata agevolmente di quel Genoa che, a Marassi, le aveva inflitto la lezione più cocente di tutta la stagione.
Veniva, la Signora, dagli applausi del Camp Nou e dalle coccole dei giornali spagnoli. Allegri ha mescolato un po’ di uomini e un po’ di schemi, «as usual», ricavando il massimo da ogni movimento, da ogni rotella: persino da Marchisio, complice dell’autogol di Munoz e di una gran legnata stampatasi sulla traversa (e da lì sul destro di Higuain, e dall’alluce sul palo).
Una Juventus bella, pimpante e allegra nel gioco come sanno essere le squadre che, al di là dell’avversario – e il Grifo non aveva certo l’hybris dell’andata – non intendono lasciare nulla al caso, nemmeno una zolla.
Il sinistro sivoriano di Dybala, il destro forbito di Mandzukic, la discesa-arresto-tiro di Bonucci. Bei gol. Era una tappa cruciale, alla luce del calendario: Bergamo venerdì, poi la roulette di Montecarlo, il derby, ancora il Monaco, la Roma a Roma. Ci siamo.
Sono trentatré, le vittorie consecutive allo Stadium. E sull’homo mandzukianus ci sarebbe da scrivere un libro. Non ci voleva il Genoa per comporre l’introduzione. Ci voleva, però, Allegri per deportarlo nella Siberia della fascia, lui centravanti geloso e goloso, e fargli credere che, in quella posizione, non solo non sarebbe stato meno forte, ma sarebbe stato, addirittura, più utile. Il vero nove che segnava poco è diventato, così, un terzino-mediano che segna abbastanza, e cuce, e copre, e si fa un mazzo tanto (a rischio giallo, talvolta).
Un accenno alla regia di Higuain, un altro al debutto di Mandragora e un salto al Bernabeu: Real-Barcellona 2-3. Doppietta di un «certo» Leo Messi. Ma non era finito?
Spalletti è il degno erede di Ranieri.
Beh, visto che hanno deciso di non continuare con Pioli perché non provare Zeman…
#sognonelcassetto
Scritto da Fabrizio il 24 aprile 2017 alle ore 21:28
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Sarebbe l’apoteosi per i cartonati. L’uomo (?) giusto al posto giusto, nel momento giusto.
Clown (per loro stessa ammissione – vedasi striscione esposto dai loro sfortunati tifosi) dal 1908.
Ladri, corrotti, corruttori, falsari, prescritti, banditi e chi più ne ha più ne metta…
Finalmente faremo fallire questo inutile carrozzone di Alitalia?
Scritto da mike70 il 25 aprile 2017 alle ore 00:42
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Ho pochissimi dubbi che sia un carrozzone. Ho pochi dubbi che parte dei dipendenti abbiano contribuito al crack. Ho assolute certezze che il gruppo dirigente ha la totale responsabilità di questa debacle. Io avrei prima licenziato in tronco il C.d.A., il presidente, l’A.D. e tutti i big dirigenziali. Poi, e solo poi, invitare i sindacati alla consultazione referendaria. Ma io di economia ne capisco nulla.
e al posto di quel culone flaccido di kedhira chi prenderesti?
Finalmente faremo fallire questo inutile carrozzone di Alitalia?
Moeller, a me Tolisso piace abbastanza perchè sembra di quei giocatori che sanno fare un po’ tutto, ovvero sia la fase difensiva che quella d’attacco. Poi ovviamente andrebbe visto quanto ci metterebbe ad ambientarsi.
Credo che comunque il “dilemma” sul prenderlo o meno, più che riferito ad un discorso di modulo, sia indotto dal fatto che, se non già nel nostro taschino, il giocatore finirà per sistemarsi in EPL che farà un’offerta difficile da pareggiare.
bilbao come lo vedi tolisso?
e la remora nel prenderlo è davvero in funzione dello schema di gioco?
certo che infognarsi così,
dopo la cloaca suburba
mah…
Ciao Moeller, ok allora una prece per il tecnico di Certaldo.
ciao bilbao
se ne va spalleltti
probabilmente nella fogna suina