Per un’ora (e il resto, mancia), la Lazio di Sarri non si limita a dominare o governare l’Atalanta. Fa di più, molto di più: cancella dal campo l’idea stessa che avevamo del Gasp e della sua dottrina. Mancava Immobile, infortunato. Il centravanti titolare. Il cannoniere nazionale. Bene. Felipe Anderson falso nueve, Pedro a destra e Zaccagni a sinistra, ma occhio: a destra o a sinistra come in politica, o come cantava Gaber, si fa per dire. Morale: gol-lampo di Zaccagni, dal cuore dell’area, su cross teso di Pedro; in avvio di ripresa, lancio a Marusic, palla a Felipe, controllo e gol: 0-2. Sarriball allo stato puro e, per fortuna, impuro: da libidine bukowskiana. Pressing, triangoli, dai e vai. Con Vecino centravanti, Milinkovic-Savic ovunque, Lazzari ala e solo il portiere legato a un ruolo, a una riga. Per chi non vive di moviole, uno spettacolo.
La Dea non ci ha capito, letteralmente, un tubo. Marcando a uomo (in avanti, ma a uomo), non sapeva chi prendere: tanto che Koopmeiners, nell’azione del raddoppio, era finito stopper su Felipe. Sulle palizzate, giganteggiavano Romagnoli e Casale. Non ricordo una parata di Provedel che si possa chiamare tale. Allo scoccar del 60’, i cento all’ora sono diventati sessanta, quanto bastava per contenere l’ingresso, disperato, di Zapata, visto che Lookman e Muriel (espulso, addirittura) erano finiti da tempo agli arresti domiciliari.
Miglior difesa, Sarri. E un fatturato offensivo quasi a livello Napoli. Il meglio di sé, «C’era Guevara», lo dà spesso, se non sempre, al secondo anno. Lo sapevano tutti. Tutti, tranne uno.
Rigore assegnato al Napoli molto simile a quello di Firenze. Solo che qui non c’è valeri e giustamente viene tolto.
Sarri alla Juve non c’entrava nulla, non è uomo che riesce a gestire squadre di campioni.
Il suo limite sono squadre come Napoli e Lazio, non oltre.
Il Chelsea con il pilota automatico e la Juventus con lo spogliatoio, le uniche eccezioni.
Poi nel suo cortile, nel suo perimetro riesce a fare cose più che egrege. Ma a 62 anni vive in quei limiti che non supererà mai.
Negazionisti ed anticomplottisti è un tanticchio in contraddizione, ma sei un coglione, parli a vanvera, infatti
Impossibile, merdina toscana.
Tu non hai idee in testa ma solo scorregge.
Ed ora vai a sbaciucchiarti coi negazionisti, anticomplottisti come te.
Sempre detto, Sarri non andava preso, perché era prevedibilissimo che non sarebbe stato congruo alla Juve, ma , sempre detto, una volta preso andava difeso e supportato
Lo sapevano tutti. Tutti, tranne uno.
Scritto da Roberto Beccantini
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#AGNELLIOUT
Peccato che chi doveva supportarlo – NEDVED – se ne è guardato bene, ma è ancora lì a “rubare lo stipendio “ (cit.)
Sempre sostenuto e sempre detto , Sarri si doveva supportare e sopportare, una bella piazza pulita dopo il primo anno , ed oggi parleremmo di ben altra Juve .
ickione aka figlio fascistello di troiona che si faceva estintorare dai gerarchi, preoccupati piuttosto dei pompini che quel cesso di tua figlia elargisce piene mani (che classe..uaz uaz) in Lombardia.
Negazionista di merda, vedi cosa succede a frequentare i camerati di merenda del blog…che si diventa come loro e non si crede più nemmeno ai complotti più palesi.
Perché non hai pregiudizi vero ed hai aspettato l’appello per farti venire qualche dubbia.
Cumulo di merda tragical-chic.
Scritto da bilbao77 il 23 ottobre 2022 alle ore 19:43
Te sei veramente fuori di testa. Ho espresso la mia opinione libera e democratica, (rido) al quesito posto ds Luca L. Confermo, non sono complottista, ma visto che hai tirato fuori calciopoli (che ci azzecca niente) mi sono umiliato, ed ho sbagliato nel risponderti, abbassandomi al tuo livello…..Il complottismo è elaborare teorie complottistiche, spesso deliranti, di fronte ad ogni evento. Calciopoli non è stato complottismo, è stato un vero e proprio complotto contro la Juve.
Sarri alla Juve
Via cialtrone e monociglio.