L’odio non estingue gli eventuali reati commessi dalla parte odiata, ma se sei un pm che indaga proprio da quelle parti e proprio su quella parte, bé, un minimo di distacco (non solo in classifica, visto il tifo per il Napoli) non guasterebbe. Alludo a Ciro Santoriello, membro della «triade» che ha scatenato l’inchiesta Prisma. Vero: la battuta risale al 2019, il tono era abbastanza scherzoso, e «a tal proposito ricorderei come fu proprio lui ad archiviare tutte le accuse in un procedimento del passato aperto sui conti della società bianconera», parole e musica dell’avvocato Chiappero, non di un ultra interista. Per carità . Decontestualizzare un discorso, e magari una telefonata, si presta spesso a rischi di traduzione. La cosa buffa è che, delle famigerate plusvalenze, San Ciro parlò in maniera tale da escludere il «falso in bilancio». Allora. Quattro anni fa.
Resta quel lemma: «odio». Per l’amor di Dio (e, soprattutto, dell’io che, a volte, si gonfia coma la rana della favola), alzi la mano chi non è tifoso, né si può pretendere che non lo siano gli sceriffi, quando depositano la stella, ma insomma, là dove la forma coincide con la sostanza, meglio volare basso. Ai convegni, almeno. In aula no: lì, vinca il migliore.
Ci sarebbero anche, scovati dai social, due membri del collegio di Garanzia del Coni, ultima rampa del tappone juventino, che, temporibus illis, avrebbero sparato a zero sull’Andrea della Superlega e su quel «bimbo minchia» di Cristiano Ronaldo. Scritto che non faranno parte della «squadra» cui spetterà l’estrema funzione, è proprio vero che il passato non passa mai (non è mia, purtroppo).
Dalle luci di San Ciro ai falò dell’Arechi. Nel ricordo di Andrea Fortunato, che troppo presto fu rapito a gente che non seppe (o non volle) capirlo. A un 3-0 non si guarda in bocca per principio, figuriamoci con l’aria che tira a meno 15 e le telefonate (degli agenti) che crepitano fin negli spogliatoi. La Salernitana è preda tenera, Madama ne frusta in fretta le topiche, a cominciare dall’ingenuità di Nicolussi Caviglia su Miretti (auguri), «rigorino» trasformato da Vlahovic. Mancava il serbo, all’appello. Nell’ordine: il penalty, lo scarabocchio che smarca Kostic per il raddoppio e poi il tracciante su assist di Fagioli, abile nello scartare l’ennesimo pacco di Nicolussi Caviglia, scuola juventina e per questo probabilmente emozionato. Dopodiché, traversa di Di Maria, i cui assaggini a noi ghiottoni sembrano sempre rari, palo di Kean e campanili-sera.
Non so cosa Allegri abbia detto a Vlahovic, e come lo abbia, o non lo abbia, allenato. Fatto sta che – al netto di avversari decisamente resistibili – l’ho visto solido, rapido, verticale. Sembrava un centravanti.
E così, gira e rigira, si ritorna sempre a Catullo: odi et amo.
Da noi Hojlund giocherebbe nella Next Gen e chissà per quanto tempo ancora perché “un è pronto”
E però per chi ama il calcio lazio-atalanta di stasera è un piacere per gli occhi.
Il bimbo danese Hojlund sembra forte come Dusan.
Stasera al tg3 Piemonte riportavano dichiarazioni dello sgub di nerozzi. A parte quelle su chiesa che ha dei procuratori alla raiola, c’era qualcosa che non si sia detto in questo spazio di eccellente disamina calcistica (cit.) in questi anni?
Ma ‘sto Hulk Baschirotto che fa sempre gol, sa pure difendere?
Beh, compratevi anche la giustizia sportiva ,come 20 anni fa ai tempi del general b.e Pappa. Hanno falsificato i bilanci grazie alle plusvalenze artificiali. Era evidente anche prima,anche 2 anni fa senza intercettazioni.Siete una massa di ipocriti.Ammazzereste vostra madre per un pugno di scudetti beh ora tornatevene in B.
Scritto da 3 il 11 febbraio 2023 alle ore 15:07
ahahha
sei piùscemo di depasquale
Suca,
aborto
Ma infatti è il bimbominkia multinick indaista aka “un mezzuomo chiamato SCIACALLO” che frigna…gne gne…e chiede sponde a chiunque passi di qua., perchè è esausto di ceffoni.
Il pugliese rientrato è solo un altro della lista che comprende Pasquale, Riccardo, Lovre…quando può tira dentro chiunque ma non è un invito al Burj Al-Arab, quanto piuttosto in una stalla piena di letame.
E poi ci vuole la sua faccia da culo smerdato a parlare di morti dopo aver, inopinatamente e senza alcun bisogno, portato qui la salma ancora calda di un ragazzo per lucrare qualche credito di stima e compassione.
Andrebbe mazzuolato solo per infangare quotidianamente anche il nome del grande Dino Zoff.
VIGLIACCO!
Scritto da DinoZoff il 11 febbraio 2023 alle ore 15:17
Lo spiacente sono io. I due soggetti sanno cosa penso di loro, come io so cosa pensano loro di me. Va bene così. Non mi interessano i loro appuntamenti.
Guido, spiacente…. Ma tre e settantasette, hanno un appuntamento con i morti (47) che li aspettano nell’aldilà . Loro due non lo sanno, ma la data gliela hanno fissata….
Poi gli ricordi che quelli che hanno ammazzato i giocatori, per una vittoria in più, sono loro, nessuno di noi ha ammazzato la propria madre, e il terzo incomodo interista frigna di rispetto per i morti.
Scritto da Fabrizio il 11 febbraio 2023 alle ore 14:54
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Beh….conte ne ha vinti tre….Allegri cinque, più coppe e supercoppe .
Soprattutto a Conte, viene smentito da fatti e matematica.