Era una partita da 0-0, con i portieri poco impegnati ma bravi (Onana, soprattutto), con uno scazzo-bis (Onana-Dzeko dopo il Lukaku-Barella di Marassi), un sospetto di rigore su Darmian e un equilibrio che il terreno, brullo, sembrava gradire e, per questo, favorire. Poi sono successe due cose: i cambi di Inzaghi (Goosens per Dimarco, Lukaku per Dzeko, Brozovic per Mkhitaryan), tutti azzeccati; e, al 78’, la sciocchezza dell’isterico Otavio. Già ammonito, pestava Calhanoglu: secondo giallo e via.
Fin lì, l’Inter aveva cercato di vincerla al piccolo trotto; il Porto, esclusivamente di rimessa. Dominavano le rughe gloriose di Pepe (40 anni il 26 febbraio) e gli arpioni di Acerbi e Skriniar. Da lì in poi, la trama si consegnava, docile, all’Inter. Non i fuochi d’artificio d’altri tempi, e di altre squadre, ma un po’ più di coraggio e di comodità. Il gol cadeva, maturo, da un cross di Barella e il testa-palo-sinistro di Lukaku, tornato a essere prezioso, spesso, e decisivo nell’attimo «arrivante» (altro che «fuggente»).
Il Porto ha ribadito la tradizione di osso duro: lezioso, magari, ma sempre lì a esplorare errori, a fiutare varchi. Taremi, centravanti-ponte, è il perno avanzato di un complesso che Sergio Conceição, ex sodale di Inzaghino, ha costruito su basi solide. Si qualificò vincendone quattro di fila dopo aver perso le prime due.
Ricapitolando: ritmi complessivamente lenti, Calha su e Lau-Toro giù. E comunque: 1-0. Come il Milan con il Tottenham. E poiché a Francoforte il Napoli ha stradominato (2-0), gli ottavi ci hanno regalato un 3 su 3 che, per un campionato zoppo come il nostro, è stampella vigorosa. In vista dei ritorni, solo Spalletti può andare tranquillo. Le milanesi no: lo scarto è minimo e le insidie, massime..
** Lipsia-Manchester City 1-1. Per metà gara, «blue moon» a tutto volume, gol di Mahrez su sciagurato ricamo dei tedeschi, torello globale e maggioranza assoluta. Unica colpa, non aver raddoppiato. Nella ripresa, damigiane di pennica e di arroganza, con il portiere, Ederson, che, nel dubbio se uscire o meno su corner, si ferma nella terra di nessuno e agevola lo stacco imperioso di Gvardiol. Così imperioso da aver bisogno di un appoggino sulla schiena del difendente. L’arbitro convalida, senza fiatare. Al povero Bremer, agli sgoccioli di Juventus-Nantes, proprio così non andò. Dimenticavo: zero, Haaland; e zero cambi, il Pep. Insomma: per una sera, più Gvardiol che Guardiola.
Comunque solo un verme ha messo di mezzo un defunto per lucrare un qualche vago credito personale.
Uno schifo indecente questo gibbone multinick merdazzurro.
Il mezz’uomo chiamato SCIACALLO ormai non ha più una vita. Condannato a stare con quella testolina di cazzo sotto il tombino appena rialzato, ad aspettare trepidante i miei ceffoni quotidiani.
Un miglioramento indubbiamente: prima aveva solo una vita di merda.
Il 24 febbraio del 90 moriva Sandro Pertini, IL PRESIDENTE. Come siamo caduti in basso in questi 33 anni.
Tutti gli errori del cambio di strategia imposto da Conte
04 settembre 2020
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Il tecnico interista, non appena conclusa la stagione con la disfatta di Colonia, ha subito spaventato la dirigenza inter e messo le cose in chiaro: “o fate come dico io, oppure io non rimango”. L’inter ha deciso di non stravolgere ulteriormente per l’ennesima volta quella che è la crescita della squadra e pertanto ha accontentato il tecnico.
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Quali sono stati i punti cruciali dell’incontro famoso avvenuto tra Marotta, Zhang, Conte ed Ausilio?
Il tecnico ha messo sin da subito i paletti su quello che dovrà essere il mercato dell’inter, che con l’arrivo di Eriksen si è discostato dalle sue intenzioni ed ha sancito la prima spaccatura, vediamo però perché giudico errate le volontà del tecnico:
- la società ha gennaio ha puntato su Eriksen vedendo in lui la possibilità di un affare low cost, soprattutto considerando il giocatore nel pieno della sua attività agonistica avendo solo 27 anni, Conte però è rimasto molto infastidito da questa decisione poichè preferiva e chiedeva l’arrivo di Vidal (33enne);
- più volte Conte ha richiesto Vidal e non gli si può dare certo torto, giocatore di grande fisico e con notevoli capacità di inserimento, tuttavia ci si chiede come mai non abbia deciso di valorizzare Nainggolan che ha caratteristiche molto simili ed era già sul libro paga della società nerazzurra;
- Tonali era un affare chiuso da Marotta da tempo, eppure è stato espressamente richiesto di non spendere quei soldi per il talento del Brescia al fine di favorire l’arrivo di Kantè. Non si discute sicuramente il giocatore del Chelsea, però perché anche in questo caso sprecare la possibilità di avere un giovane talento ad un prezzo decisamente conveniente?
L’inversione di marcia è stata totale, il tecnico ha sicuramente ragione nel voler puntare su giocatori che abbiano esperienza e riescano a non avere le gambe un pò molli quando si affrontano squadre come Barcellona e Borussia Dortmund dove dopo un primo tempo di qualità la squadra è venuta meno, impaurita e soprattutto poco esperta nel gestire l’evoluzione del match.
Ci si chiede però se in un’ottica di crescita si vuole davvero puntare su giocatori che hanno nelle gambe al massimo 2 stagioni rinunciando a formare quelli che sono dei giocatori che invece pian piano stavano prendendo convinzione.
Sicuramente la stagione che sta per iniziare ci darà le risposte, però al momento le richieste del tecnico pugliese risultano poco costruttive.
https://vivoperlei.calciomercato.com/articolo/tutti-gli-errori-del-cambio-di-strategia-imposto-da-conte-
Io preferivo il manu. L arsenal è troppo scarso per noi visto che gli abbiamo rifilato una sconfitta a domicilio pochi mesi fa ;)
Il friburgo al nantes ha dato sei fischioni, per gradire. Ma meglio loro che la real sociedad, per tipo di gioco.
Scritto da Robertson il 24 febbraio 2023 alle ore 15:45
concordo al 100%. O qualcuno preferiva l’Arsenal?
Scritto da Superciuck il 24 febbraio 2023 alle ore 15:59
La stessa cosa che ho pensato io. Mai visto in prima squadra, una triangolazione andare a buon fine…
Scritto da mike70 il 24 febbraio 2023 alle ore 16:13
lo vedi che il problema non è che manca Yildiz ma in il n° 31 che chiude il triangolo !! ;;)))
Scritto da Superciuck il 24 febbraio 2023 alle ore 15:59
La stessa cosa che ho pensato io. Mai visto in prima squadra, una triangolazione andare a buon fine…
Ho visto gli ultimi 10 minuti di manu-barca. per quel che ne capisco gli inglesi fanno un altro sport, e culovic di solito gioca bene una partita si ed una no nelle partite ad eliminazione diretta.
Yildiz “scarso”
https://twitter.com/JuvenilJuventus/status/1629127870919450624?s=20
Scritto da mike70 il 24 febbraio 2023 alle ore 15:49
guardiamo il dito non guardiamo la luna! il merito del goal è tutto del n° 31!