Senza harakiri, senza rimonte. E allora: dal 2-1 di Riad pro Milan al 2-0 pro Juventus dello Stadium. Lo 0-0 dell’andata fu un inno alla noia, stavolta invece ci si è mossi, ci si è scossi. Potesse, Thiago giocherebbe sempre con Zirkzee e altri dieci (ma non Vlahovic). L’olandese è finito a Old Trafford e così non gli resta che Nico. Più altri dieci, naturalmente: quelli ci sono. Tutti all’altezza delle esigenze e delle emergenze: in particolare, Mbangula.
E il Diavolo? Le assenze, d’accordo (ma pure Madamin): c’è dell’altro, sopra («sotto», non m’interessa). La versione di Sergio contemplava primi tempi da suorine e secondi da vamp. L’esatto contrario. Metà match equilibrato, al netto del possesso, una paratona di Di Gregorio su Leao, una parata di Maignan su Yildiz. E l’altra metà da truppe accerchiate e soverchiate. Una Caporetto.
Alzi la mano chi, al cambio Yildiz-Weah, non ha sacramentato. Fitta a un adduttore. Il turco se n’era stato buono buono a destra, nel cortile di McKennie, rifornito dalle sventagliate di Locatelli, uno dei «best». Era a sinistra che Mbangula ubriacava Emerson Royal, là dove Cambiaso fungeva da lucchetto mobile.
Weah, dunque. E la ripresa. Venti-venticinque minuti da pugno sul tavolo, con una aggressività che avrebbe commosso le beghine di Fusignano. E una manovra verticale, non più (solo) orizzontale. Maignan si immolava su Weah e Koopmeiners (uffa), quindi – dal 19’ al 24’ – la rete di Mbangula, complice Emerson Royal, e il raddoppio del figlio di George, imbeccato da Thuram. Sì, gli dei hanno baciato il tiro della sterzata, ma risultato e scarti sono assolutamente meritati.
Theo? Leao? Scomparsi, letteralmente e brutalmente. Chissà Cassano. La Juventus mi era piaciuta già a Bergamo. La «novità » è che, dopo l’1-0, non ha mollato l’osso. Ha capito che, mollandolo, sarebbe arrivato il pareggio numero quattordici. Un po’ di ossessione non guasta.
** Atalanta-Napoli 2-3 (Retegui, Politano, McTominay, Lookman, Lukaku). Gran partita: di nerbo, di ritmo, di gioco. Gasp e Conte Dracula si azzannano sul ring, rumble in the jungle e que sera, sera. Vale la metafora della torta: prime fette alla Dea, poi il rambismo di Anguissa e McTominay rovesciano il tabellino. In avvio di ripresa, Atalanta a tutta e bloque bajo del Napoli sino all’aggancio di Lookman (rimpallo e tranciante nell’angolo). Quindi finta quieta. E, improvvisa, la capocciata di Lukaku, in anticipo su uno scivolante Scalvini. Big Rom si era avvinghiato a Hien, prese e date, in puro wrestling. La prolunga filosofica del Martello salentino. I migliori: Anguissa (due assist), Politano, McTominay, Lookman, Retegui. Temo che Gasp abbia cominciato a perdere quando ha tolto i suoi cannonieri, il pallone d’oro africano e il Chapita. Il 3 novembre, al Maradona, Napoli-Atalanta finì 0-3. Tra parentesi, era, questa di Bergamo, la prima del dopo Kvara. Le bollicine di Neres sono durate 45’. Conte ha trasmesso i suoi morsi, i suoi attributi. Cinquanta punti: serve altro?
Qualcuno ha notizie delle ragazze?
Inizio ad essere un po’ preoccupato, onestamente.
Scritto da Riccardo Ric il 20 gennaio 2025 alle ore 16:48
Ancora con Rugani ???
Muharemovic invece fosse rimasto forse una chance se la sarebbe presa, grazie ad uno che la mattina si alza x andare a lavorare, e non a lanciare maglia o raccontare la terza corsa di Pisa
Scritto da Alex drastico il 21 gennaio 2025 alle ore 07:29
….e di conseguenza i nostri anziché affrontare in semi Arevalo/Pavic , teste di serie numero 1 con i quali in precedenza avevano perso 3 volte su 3 salvo ottenere il loro primo successo nella finale di Adelaide di 10 giorni fa , affronteranno ora la coppia dei carneadi svedese/olandese! E se consideriamo che sempre ad Adelaide Simone e Andrea hanno battuto in finale, sia pure di un soffio all’ultimo respiro, i tedescotti Kravietz/Puetz , vincitori delle Finals di Torino rpecprobabili finalisti qui a Melbourne non è utopistico pensare che possano riuscirci anche allo Australian Open…ma andiamo un passo alla volta, teniamo conto che la pressione di uno Slam è tutt’altra cosa rispetto ad un ATP 250 quale era Adelaide, certo che l’occasione è grossa per i nostri
Giovanni
Clamoroso a Melbourne….arevalo pavic han perso contro i carneadi goransson-veerbek.
Vavassori Bolelli sono in semi finale.
Perfect I fino al 5-3 del primo set poi bole e’entraro in un tunnel negativo ma Vava oggi era on fire….nel tie break finale Simone si e’ripreso giocsndo un paio di colpi decisivi ma per arrivare in finale bisognera saltire parecchio di livello.
Comunque vada hanno rispetto to la loro testa di serie no.3 quindi quel che viene in piu e’orocolato
Scritto da eziomaccalli il 20 gennaio 2025 alle ore 12:53
Beh,se non sapete piu’ dove attarcavi,io un’idea ce l’avrei…
Subite con dignita’,almeno.
Io comunque tornerei al mercato italiano.
Vista la difficoltà di arrivare a vari profili internazionali, nessuno dei quali peraltro mi esalta per varie ragioni, penso che non sarebbe una cattiva idea cercare un centrale di buon livello in una squadra italiana. Magari lo paghiamo anche un po’ meno.
Eh, non è facile, alla fine prendere uno solo per fare numero credo ci serva a poco. Servirebbe davvero un nome nuovo, un colpo di genio (anche di culo andrebbe bene…) dello scouting, perchè ormai ti chiedono 30 mln pure per un Tomori.
Scritto da bit il 20 gennaio 2025 alle ore 16:38
proprio perchè trovare un giocatore che la in mezzo faccia la differenza è difficile in questa sessione di mercato era meglio puntare all’uovo e non alla gallina. Qualcuno che se proprio non migliora il duo gatti-kalulu almeno gli possa dare il cambio ogni tanto. Qui abbiamo scommesso sulla integrità di gatti e kalulu per ancora tutto questo mese. Speriamo bene.
Oggi le ragazze sono poco attive. Mi chiedo come mai. Forse un po’ di influenza. Ne gira parecchia in questo periodo.
Rugani e Muharemovic, difensori centrali, uno esperto, uno giovane che si sta mettendo in mostra a Sassuolo e sono nostri. Poi non so se sarebbe possibile farli rientrare adesso, perchè anche il “prestito secco” è un contratto con scadenza. Huijsen invece è stato ceduto a titolo definitivo.