Il passato non passa. Al Maradona avevano perso Sarri, Pirlo, Allegri. Tanto per dire. Thiago ci aveva vinto con Lo Spezia e il Bologna: è il calcio. Allo Stadium, a settembre, fu un mortorio. Non stavolta. Non appena il gatto di Conte si è messo l’elmetto, e ha tirato fuori le unghie, i topi di Motta si sono sciolti. Eppure stavano vincendo, grazie a un destro di Kolo Muani, al debutto lampo, su sponda involontaria di Anguissa. Era il 43’. E già al 5’, per la cronaca, Yildiz aveva sparato addosso a un Meret già steso. Insomma: equilibrio guerriero e un prezioso gruzzolo. Come a Riad. E come a Riad, nella ripresa, l’apocalisse.
Venti minuti di arrembaggio piratesco e picaresco, Madamin asserragliata in area, catenaccione old fashion, un prodigio di Di Gregorio su Lukaku, il pari dalla zucca di Anguissa (su cross di Politano), il sorpasso su rigore, propiziato da Locatelli (recidivo) su McTominay e firmato da Big Rom.
Primo k.o. in campionato, dunque. Altra cilindrata, ‘o Napule, al settimo successo di fila. E quella metamorfosi, quella fame trasmessa dal Dracula in panca e spalmata tra i piedi non proprio banali di Neres, di Politano e il rambismo di Anguissa-Vidal, McTominay-Pogba e Lukaku. Non hanno più tirato, i tapini-topini, leggeri e timidi. A proposito: un disastro Nico (per il quale non avrei sacrificato Mbangula, il migliore di questo scorcio); la solita tragedia «Flopmeiners»; e, per Douglas Luiz, rari e avari spiccioli.
D’accordo, il Martello non ha coppe mentre il Cipressone era reduce da Bruges, ma pur essendo già alla 22a. siamo sempre lì: vantaggio, calo (se non crollo), aggancio e/o sorpasso. Vlahovic ha sostituito lo scarto del Paris Saint-Qatar che lo aveva avvicendato dall’inizio. Uno sherpa, il francese. Meno sedici dalla vetta: temo di essere stato, con il quarto posto d’agosto, fin troppo ottimista.
Cioè, lo avete ben chiaro che abbiamo fatto 13 pareggio, in 22 partite? A casa mia si chiama mediocrità . Continuate a discutere sulla SINGOLA partita. Io torno a Sinner vs. Zverev.
Se estirpare tutto diventa un deserto in cui non crescerà mai niente
Scritto da Causio il 26 gennaio 2025 alle ore 11:13
dipende da cosa si fa crescere. la gramigna di solito si estirpa. se cresce non diventa un roseto.
Scritto da INTERVENGO102 il 26 gennaio 2025 alle ore 10:57
A me più che il mancato impiego di Fagioli, che mi dispiace tantissimo dirlo le poche volte che ha disputato piccole frazioni di partita e’ entrato in campo con un’espressione del volto stravolta e angosciata, indice del fatto, temo, che i suoi noti problemi personali non siano esattamente risolti , a me lascia perplesso la gestione di Douglas in connessione a quella di Koop…io capisco che Thiago voglia ad ogni costo che Koop, che evidentemente ha fortemente voluto, trovi prima o poi la prestazione che lo riscatti e lo faccia diventare protagonista, ma obiettivamente ha esagerato un po’ troppo , diverse volte avrebbe potuto sostituirlo in corso di partita con Douglas ( ma poi i 2 davvero non possono MAI giocare insieme?! Occorrerebbe cambiare schema tattico, me ne rendo conto ma…) anche per consentire allo stesso Douglas di farci vedere, con un po’ di continuità quanto veramente vale
Adesso ci sono cinque partite di cui quattro più che abbordabili.
Ora non c’é più spazio per pareggini e tentennamenti. Bisogna tirar fuori gli attributi e basta.
Logica tipica interista o da juventino della domenica, ezio… se non si ha la pazienza di far crescere ci mettiamo nella scia dello United
Quello di iniziare la stagione con due soli centrali difensivi di ruolo e tre adattati (kalulu, Danilo, cabal) è incomprensibile. Se spostiamo kalulu al centro e mettiamo tex terzino è ovvio che gli avversari cerchino il secondo palo, dove c’è tex, e ti facciano goal. Quello di ieri sera non è il primo episodio. Anni fa lo facevamo noi con manzo che andava a bullizzare il terzino avversario più bassi e leggeri.
Scritto da Fabrizio il 26 gennaio 2025 alle ore 11:02
calma, BISOGNA un par di balle…. se facciamo 60 punti bisogna trovarne un altro, altrochè. e magari ancor prima un altro che scelga allenatore e giocatori.
se invece si raddrizza la baracca si finisce dignitosamente fra le quattro, e magari si va agli ottavi/quarti di Champions, si può ragionare ….. per quanto io non veda proprio di quale lavoro si debbano cogliere i frutti, almeno per il momento.
quindi si diano una mossa tutti oppure a fine anno usare il diserbante, a partire dai ruoli apicali, fino ai giardinieri.
Scritto da eziomaccalli il 26 gennaio 2025 alle ore 11:04
Infatti ho scritto quasi la regola. Forse dobbiamo ancora imparare che le partite durano 95 minuti.
Che capisci mai un cazzo