Le zolle che battezzarono la prima Europa di Ronaldo il Fenomeno, segnano il funerale della Juventus: dal 3-1 di settembre e il 2-1 dell’andata al 3-1 «supplementare» di un verdetto senza se e senza ma. E così, edicole in lutto: ciao Milan, ciao Atalanta, ciao Zebra. Negli ottavi di Champions non resta che l’Inter. Ops.
Con i campioni, domenica, primo tempo a rimorchio e secondo a cassetta. Con il Psv, primo dignitoso e secondo a catenaccio. Povero Motta: sfortunato all’inizio (Veiga k.o.) e agli sgoccioli (palo di Vlahovic chi?), responsabile di cambi tardivi e di sbalzi agghiaccianti, Savona a forte rischio rosso (94’, su De Jong) e Nico Gonzalez, mistero dei misteri, dentro fino alla fine (a proposito).
Qualche occasioncina qua e là , sì; e l’ultima di Kolo Muani in avvio di ripresa. Dopodiché, un disastro. Il controllo e il destro di Perisic (e due!); la zampatina di Saibari; il rasoio di Flamingo sguainato tra i peli di Di Gregorio (il migliore, comunque) e Gatti. Do you remember Riad?
Perisic, Saibari, Lang (soprattutto) sono esplosi alla distanza, mentre la Juventus è implosa. Eppure aveva pareggiato con un siluro di Weah. Weah, in perenne balia dei dribbling di Noa Lang. La squadra di Bosz è seconda in classifica. Non una combriccola di marziani, questo no, ma gente che, davanti al suo popolo, ha saputo ovviare ai propri limiti, aumentando la velocità di crociera e di palleggio e spingendo Locatelli e Koopmeiners a una gestione che la nuova dottrina avrebbe dovuto scongiurare.
Yildiz aveva inaugurato la saga dello Stadium: ammonito per simulazione e scomparso, letteralmente. Le staffette del Cipressone, solo polvere: né di stelle né da sparo. Salvo attimi randagi. E adesso il quarto posto diventa Fort Alamo.
L’anima sporca di merda ce l’hanno tutti quelli che non chiedono l’esonero di Motta e che si sono accontentati di aver battuto il loro incubo notturno.
L’anima sporca di merda ce l’hanno tutti quelli che sono contenti se andassimo in Carpazi League a giocarci un ottavo di finale contro il Backa Topola i l’Apoel Nicosia.
Superciuk, il nostro condottiero (…) ha detto che Koop era malmesso percbè veniva da febbre. E allora, la domanda è: e allora perchè lo metti titolare in una partita da dentro-fuori e lasci Thuram in panchina?….ieri le ha sbagliate tutte, il nostro. L’ha persa lui.
La soddisfazione per la vittoria con prestazione contro gli ‘ndranghetisti c’era ed era legittima, e ci mancherebbe. Ma credo che ieri, anche per chi non lo vedeva (o ottimisticamente non lo voleva vedere), sia risultato manifesto perché tanti di noi l’avessero espressa con l’asterisco. Non era negatività un tanto al chilo.
Sarà perché ritenevo e ritengo il quarto posto più importante degli ottavi champions, ma non ne faccio una tragedia per la partita di ieri sera. C’è il rimpianto se volete sullo zero a zero o uno pari di non aver fatto un secondo goal viso che fino ad allora a parte il gran goal il psv non aveva di fatto concluso a rete. Dopo il 2-1 non c’è stata partita. Avere tanti pivelli in campo produce questo. Cisco lo avrei messo a partita in corso. I cambi, di chi poteva entrare erano obbligati. Inspiegabile cambiaso a centrocampo visto che koop tra i tanti difetti, non ha quello di non tenere il campo per 90 o 120 minuti.
Siamo fuori dall’Europa! Se fosse quella burocratica sarebbe da gioire! Ma quella non è dinamica come quella calcistica. Il nostro debito cresce, non siamo all’altezza. Torniamo alla lira, lasciamo l’euro ai nordici, olandesi, batavi, belgi o fiamminghi che siano!
Primo obiettivo andato.
Sconfitta purtroppo meritata, piena di errori che vanno dalla panchina (perché Nico Gonzales tutta la partita tutta, perché? Insieme ad amenità varie, come non giocare mai con due punte, mai) al campo.
Una piccola giustificazione: se ti si fa male Vega dopo 10 minuti e sei costretto a far giocare la coppia Gatti Kelly, mai giocato insieme da centrali, e a far entrare Cambiaso che non ha autonomia sufficiente e poi toglierlo nuovamente perché non gliela fa, c’è poco da fare, è normale che il migliore in campo dopo il portiere, Gatti, ad un certo punto schianti e faccia due mini cagate che ci costano due reti.
Quello che sinceramente mi da più fastidio non è l’eliminazione, poteva purtroppo succedere ed è successo, ma il monolite che è TM che non riesce ad andare oltre le proprie idee (sembra ne abbia una sola) e soprattutto il fatto che manco fa autocritica. I cambi poi, possibile che nessuno dei collaboratori gli abbia fatto notare il disastro NG?
Ora il momento è di quelli da far tremare i polsi, domenica prossima dobbiamo assolutamente scrollarsi di dosso critiche e paure e vincere, altrimenti Eindhoven rischia di tramutarsi in Barcellona Juve dell’era Maifredi.
Nota a margine: lo squittio felice di Depasquale fa capire quanta fifa avesse che i nostri agli ottavi gli rifilassero un suppstone come quello di domenica, ancora non digerito evidentemente
Ultimamente giochiamo solo un tempo (ieri ce ne sono stati tre e sempre solo uno ne abbiamo giocato): all’intervallo, pur con tutte le perplessità dovute alla cervellotica formazione iniziale e alla oggettiva tassa che sempre dobbiamo pagare alla cattiva sorte (Veiga, uno dei più carichi delle ultime uscite, si rompe al primo salto che fa), stavamo reggendo benino, con qualche segnale positivo, ed ho sperato, in un impeto di ottimismo, che il “tempo buono” poteva essere il secondo. Nulla di più sbagliato: pronti via, nessuno ci ha capito più nulla e c’è stata una sola squadra in campo e le sue maglie erano biancorosse (le nostre, ieri sera, erano quelle, improbabili, giallognole, da magazzinieri della nota catena tedesca di discount ). Thiago ha dato sfoggio di tutta la sua insipienza quando, invece di rafforzare un centrocampo che andava in apnea, inserendo chi aveva lasciato inspiegabilmente fuori (Thuram, che, a vederlo così giovane e statutario, non si direbbe davvero uno di cui centellinare così l’utilizzo), contemporaneamente lo svuotava togliendo Locatelli, che si era rivelato fino a quel momento il migliore. E poi quel Vlahovic lasciato in panchina fino a cinque minuti dalla fine di una partita dove era fondamentale segnare (se non ieri sera, quando sarebbe stato utile provare le due punte?). E poi quel Nico Gonzalez, utile come una forchetta per il brodo per tutta la partita a fare il cursore di fascia, non sostituito, e scoperto magicamente abile da sottopunta, ruolo che si è accuratamente evitato di affidargli fino al caotico ultimo assalto dei supplementari. E Savona. E Conceicao sostituito. E Kolo solo e ignorato dal gioco come tutti i centravanti della Juve da quattro anni a questa parte.
Tanti sgorbi, tante imprecisioni, che descrivono una squadra immatura in tutti i suoi aspetti: tecnico, giocatori, società . E poi, infine, anche la sorte: perché al già ricordato infortunio immediato di Renato Veiga, si aggiungono nel finale le due opposte carambole del gol decisivo per gli orange (Gatti e Digregorio, due tra i migliori, peraltro, a fare mia-tua-sua nell’area piccola) e della zampata di Dusan che invece di regalarci gli insperati rigori si stampa mesta sul palo.
Non resta che concentrarci sul quarto posto, assolutamente vitale, dacché lo strapuntino del quinto sembra decisamente improbabile, oltre che alla portata, e sulla Coppa Italia. La strada per crescere esiste, ma sarà ancora lunga.
Beh bisogna capirle, le nostre ragazze. Per quattro partite di fila nascoste sotto i tombini.
Giusto che prendano un po’ d’aria, adesso.
Manca solo guido poi i topi sono tuttti presenti:
Viscidoff Enristo Wolverine Bertoldo.
Gente con l’anima sporca di merda(e la madre puttana nel caso di enristo).
Logan ha finito i fazzoletti.