Cinque vittorie di fila, la miglior difesa, le edicole che blateravano di scudetto. Poi arriva la Dea che, fra parentesi, allo Stadium non perde dal 14 marzo 2018: zero a quattro. E il migliore è stato il portiere, Di Gregorio. Mentre gli opliti del Gasp, tutti dall’otto in su salvo Carnesecchi, impegnato solo agli sgoccioli del massacro. Un trionfo, l’Atalanta. Una lezione di personalità , di gioco, di gambe. E una trama lontana, lontanissima dall’1-1 dell’andata, ordalia che offrì una delle Juventus più piene.
Il mani-comio di McKennie, al 28’, e il rigore trasformato da Retegui hanno spaccato equilibri già fragili. In trasferta è «diversa», la Dea. Si sapeva. In casa, come documentano gli 0-0 con Cagliari e Venezia, soffre i muri. In viaggio, ne trova di meno. O trova «questa» Juventus. E così va via di forza, di slancio. Assorbe e riparte. Gasp si gioca subito Cuadrado: bella idea. Thiago, Nico a sinisra e Yildiz (menomato da un virus, ho letto) a destra: bruttissime idee. Ogni palla persa, le terga offerte agli avversari. Che ringhiano, che azzannano, che mordono.
Tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo succede di tutto: palo di Lookman, doppio miracolo di Di Gregorio su Lookman e Zappacosta. Quindi lo sgorbio di Kelly, l’ennesimo tuffo di Di Gregorio su Lookman e la randellata di capitan De Roon. Era entrato Koop, era uscita – da un pezzo – Madama. Fischiata e abbandonata. Fumo negli occhi, i cambi di Motta: Kolasinac, col tacco 12, smarca Zappacosta. E da un errore di Vlahovic sgorga il poker di Lookman. Ineluttabile sì, ma persino ovvio, naturale.
La classifica recita: Inter 61, Napoli 60, Atalanta 58. E domenica sera, Atalanta-Inter. Madama, in compenso, andrà a Firenze, abbarbicata a un qarto posto che molto scricchiola. Li avevamo tanto illusi, per un’estate e forse più. Anno zero (a 4).
La partita è cambiata col rigore
Poi colpevolmente non ci si è capito più nulla, tutti avanti , senza idee né cattiveria né organizzazione né qualità a farsi fare a fette dai Gasp boys!
da 3 il 9 March 2025 alle ore 23:12
L’atalanta vende e compra, cambia spesso rosa. Il problema che hanno dirigenti è allenatore competenti
Gentile Marco, non facciamo di Bremer, bravo, il bambin Gesù.
Secondo la logica idiota di alcuni finti juventini travestiti, quindi se Thiago va in CL, di riffa o di raffa, il suo lo avrà fatto, giusto,?
Che idioti
Troppi cambi sull’altare del monte ingaggi da ridurre forzosamente. L’atalanta e’ nettamente più forte, ma nettamente, ma e’ stata costruita negli anni.
Sig Beccantini sulle fasce abbiamo giocatori che fanno pochi gol, due punte che segnano poco. Un centrocampo scarso. Forse con il ritorno di Bremer l’unico reparto che salverei è la difesa.
Che batosta,bullizzati in casa.gentile depasquale: sono caxxi con l’atalanta.
Ah, e penosa, come spesso accade, la risposta del Sig. Beck.
Gentile Alessandro, sorrido perché nella mia griglia estiva la Juventus era quarta. Come massimo. E quando ne scrissi ai primi di agosto, se avessi saputo che fino a gennaio sarebbe rimasta con un centravanti solo, altro che quarto posto. Resta, quella sì, la vergogna della notte dell’Empoli.
Motta ha molto sottolineato l’episodio del rigore (rivedendolo devo dire che oltre alla netta spinta c’è davvero pure il fallo di mano Lookman). Un po’ poco per giustificare una debacle del genere. Può capitare di andare sotto, c’è tutta una partita per reagire.