Cameriere, Can-Can. Dallo 0-1 del Parco (Elliott all’87’) allo 0-1 di Anfield (Dembélé al 12’) il Paris Saint-Qatar – l’ex harem di Mbappé, ricordate? – elimina il Liverpool ai rigori e si qualifica in bellezza per i quarti di Champions. Nessun dubbio che, fra andata e ritorno, meglio abbia giocato e, dunque, più abbia corteggiato il destino, ammesso che esista. Il bottiglione di champagne l’ha stappato Gigio Donnarumma, in versione Wembley, ma onore e gloria a Luis Enrique, allenatore vertical, facitore di giovani e calcio rock and ball.
Che rumba, pure a Liverpool. Non però a senso unico come mercoledì scorso. Un tamponamento tra Konaté e Alisson, che ne fu l’eroe indiscusso, spalanca la porta a Dembélé-Dembappé. I ritmi sono folli, pressing contro pressing, Salah (da 5 in pagella) se ne mangia un paio, Kvara pennella (e agli sgoccioli sarà anche valoroso terzino). I Reds arrembano a testa bassa, la bava ai tacchetti, baionette di qua, baionette di là, tackle selvaggi, con Donnarumma sugli scudi non meno del suo collega. E di Marquinhos. E di Vitinha.
Costrettovi, il Paris si difende: che discorsi. Siamo ad Anfield. Mica alla convenzione di Ginevra. Appena può, sventaglia il contropiede che, per un tempo, crea non lievi triboli a Van Dijk e c. Nella ripresa, la Slot-machine moltiplica le folate, entra una torre (Darwin Nunez), ma il Faraone e Luis Diaz non trovano pertugi. E a Dembélé nei supplementari, dominati dai francesi, li nega Alisson: e chi, se no? Ribadisco: il tie-break del dischetto bacia i più bravi (globalmente), non solo i più freddi. Li premia attraverso la mira di Vitinha, di Gonzalo Ramos, entrato apposta, di Dembélé e Doué. E – «L’Equipe» se ne farà una ragione – grazie alle manette che Donnarumma mette ai polsi di Nunez e Jones. Se non scrivo «Chapeau» stasera, non lo scriverò più. E allora lo scrivo.
** Barcellona-Benfica 3-1 (Raphinha, Otamendi, Yamal, Raphinha). Il dribbling con il quale Lamine Yamal, a 17 anni, manda al bar l’avversario e smarca Raphinha per il primo gol; il sinistro con cui il medesimo Yamal sorvola l’area, vola tra le nuvole e atterra sui sogni di chi ama il calcio. Tutto il resto è tirare a campare (che, secondo Andreotti, era sempre meglio che tirare le cuoia).
** Inter-Feyenoord 2-1 (Thuram, Moder su rigore, Calhanoglu su rigore). Il 2-0 di Rotterdam permetteva molto: turnover, serenità di crociera, piccole soste ai box. Più riposati, i batavi: ma i piedi, ecco, proprio «totali» non sono. Sera di penalty trasformati e revocati perché simulati (tu quoque, Marcus). Sul podio, il rampollo di Lilian: golazo e traversazo. Spiccioli per due bebé, Cocchi (2007, terzino) e Berenbruch (2005, centrocampista). Sotto con il Bayern di Harry Kane. Biglietto da visita, 3-0 e 2-0 al Bayer Leverkusen. Domenica, intanto, la Dea. Lavori forzati, certo: ma chi non vorrebbe essere al posto di Inzgahino?
Ma condivido la tristezza nell essere ridotti a fare tali ragionamenti
Eh già Giovanni eh già. Dopo profonda riflessione, anche sull identità personale, ero arrivato più o meno alle medesime conclusioni. Inter fuori il prima possibile e fanculo al ranking, Roma Atletic Bilbao e’ talmente “scontro diretto” che la razionalità prevale sulle viscere e con buona pace di queste ultime se stavolta andrà avanti l italiana amen. E poi c’è Ranieri che stimo tantissimo, come allenatore, da meritare ogni bene e pure Dybala, anche se provo simpatia per il Bilbao (non per bilbao) dal lontano 1977. Come dimenticare Iribar? Lazio e Fiorentina boh, se vanno avanti ancora un po’, per il ranking, va bene.
EC: se la Roma esce subito etc….
Scritto da Riccardo Ric il 12 March 2025 alle ore 20:42
La mia mente e le mie viscere hanno raggiunto un faticosissimo compromesso: assisteranno domani sera ad Athletic Bilbao- Roma senza alcuna propensione per l’una o l’altra squadra…se sarà il Bilbao a qualificarsi le viscere ne godranno e la mente si è impegnata a non fare alcuna recriminazione né sterili richiami al pragmatismo della serie “ma a noi per la nostra qualificazione alla prossima Champions sarebbe stato meglio tenere accesa la fiammella del 5^ posto ancora valido etc, etc…) , al contrario de fosse la Roma ad andare avanti la mente , con indubbia sofferenza, ne ricaverebbe il suddetto “lato positivo” mentre le viscere con molta, molta fatica si sono impegnate a far finta di niente…Athletic Bilbao-Roma e’ in effetti la partita “chiave “ per tenere in vit la speranza di avere una quinta squadra italiana nella prossima Champions visto che questo è in ballo tra noi e la Liga essendo la Premier in testa nel ranking per federazioni di quest’anno e di fatto irraggiungibile…se la arma escece’da subito “game over” per l’Italia, se vince arrivare alla seconda posizione rimane arduo ma non del tutto impossibile…FERMO RESTANDO che viscere e mente su un punto sono pacificamente d’accordo :nel fortissimo auspicio che la squadraccia indaista/n’dranghetista/cartonata venga COMUNQUE eliminata il prima possibile , e sti kazzi del ranking per Federazione…una volta verificatosi tale felice evento magari si può anche sopportare che Roma e/o Lazio arrivino in finale di EL e la finocchiona in finale di Conference , le PERDANO puntualmente dando però nel contempo il punteggio necessario per salvarci se arrivassimo disgraziatamente quinti…che tristezza dover fare sti discorsi …ovvio che era meglio mettere in sicurezza il quarto posto e GUFARE comunque TUTTE le altre italiane come facciamo da una vita…
Più che altro Lassie volevi dire “per non parlare di cose che non conosco”.
Non che le tue considerazioni sul titolo Juve siano tanto meglio ma almeno hanno fatto ridere.
La Triade stava sul cazzo a tutti x altri motivi , ma a livello politico non ha mai sbagliato una mossa o un alleanza
Atmosfera pazzesca al Metropolitano dove lo scorso anno ci si divertì un botto.
E sùbito gol colchonero, dopo 30 secondi!
Domani sera, ho effettuato un piccolo salto temporale del tipo di ritorno al futuro, (stasera due spagnole, una andrà avanti, ma l altra andrà fuori)
Ah Giovanni, altro quesito che ti riguarda da vicino da profondo mal di pancia perché investe pulsioni quanro sane, quanto profonde, quanto ancestrali. Stasera si sfidano in EL una italiana ed una spagnola, ti fornisco un paio di indizi, una squadra della capitale di Italia ed una squadra, ancorché appartenente alla federazione spagnola, con connotazioni regionalistiche spiccate e profonde. E Italia e Spagna sono testa testa nel ranking uefa per avere una quinta squadra in Champions. Le nostre speranze, i nostri auspici a favore di quale delle due squadre devono andare?
Andrea Agnelli sta sulle balle a mezzo mondo calcistico? Bene! Basterebbe già solo questo per auspicarne il ritorno. Come se Umberto Agnelli, Giraudo e Moggi si siano mai preoccupati di stare sulle balle a qualcuno. Ma certa gente si merita i simpatici Ferrero e Scanavino, quelli del rispetto per le istituzioni. Le stesse istituzioni che non perdono occasione per massacrarci. E se le occasioni non ci sono, se le inventano. Ah, continuate pure a fare i piangina per i rigori dati, o non dati. Da altri parti se ne fregano di essere simpatici, gli basta vincere.