Mai dire mai, con l’Inter. In tutti i sensi, da Parma a Monaco. Il 2-1 al Bayern non è una sentenza ma, in vista del ritorno del 16 aprile, a San Siro, un pugno sul tavolo.
Il palo esterno di Kane – più errore che iella – sembrava un segno del destino, non meno dello sgorbio di Pavard che l’aveva propiziato. L’esterno destro di Lautaro, al culmine di un’azionissima Carlos Augusto-Thuram, è stato, invece, un avviso di forza: comunque. A Kompany mancava un bouquet di titolari (su tutti, Musiala); a Inzaghi, i terzini (Dumfries, Dimarco) e un po’ di ossigeno a centrocampo.
La partita è stata equilibrata per un tempo, con la «Thula» che si faceva un mazzo così pur di non rigare gli equilibri. Poi, alla distanza, dopo un guizzo di Martinez frustrato da Urbig, i tedeschi hanno preso campo e costretto gli avversari al catenaccio. Erano attacchi continui, da bufali, e per questo monotoni. Bolge, pance di Bastoni, stinchi di Darmian e Sommer sempre sul pezzo (anche se i tuffi più significativi risalgono all’inizio, su Guerreiro e Olise, il migliore).
Ci voleva il vecchio Muller, in odore di divorzio, a firmare il pareggio, su passaggio di Laimer. In mischia, naturalmente. Siamo all’84’. Finita? Il Bayern non si placa, insiste, si sporge. E allora, implacabile, scatta il contropiede, l’arma alla quale dobbiamo pagine memorabili (e senza arrossire, sia chiaro). Da Sommer a Barella, a Carlos Augusto (la riserva di Dimarco), cross, Frattesi (un panchinaro). E’ l’88’. Auf wiedersehen.
In Champions, il Bayern casalingo non perdeva da quattro anni. Da queste parti soffrono tutti, perché non avrebbe dovuto soffrire l’Inter? Senza rinunciare, però. Acerbi su Kane, per esempio. Foto di gruppo in un «esterno»: quello del capitano. Solo tre cambi, Simone: tra questi, l’autore del raddoppio. Ma no? Ma sì.
a Dortmund ero in curva e ricordo benissimo, partita semplicemente maestosa, zero pericoli corsi ed una marea di altre azione oltre i tre goal uno piu’ bello dell’altro, una lezione di calcio, altro che quella di ieri sera con mezza squadra fuori e minimo minimo tre palle goal che 99 su 100 fanno goal ad occhi chiusi, poi ci sta’ e sono stati anche bravi, ma non diciamo eresie
Scritto da intervengo102 il 9 April 2025 alle ore 12:47
Scritto da Alex drastico il 9 April 2025 alle ore 09:34
ma infatti ieri sera riflettevo proprio su questo, qualsiasi altra italiana raggiunto il pari si sarebbe chiusa, 1-1 e vediamo nel ritorno, loro no, hanno continuato e perso, ma forse proprio x questo loro hanno 6 Champion e 2 Triplete e noi no
Scritto da intervengo102 il 9 April 2025 alle ore 12:47
Bravo,ricordi,ricordi.
Se brucia,ci sono creme adeguate
Scritto da Fabrizio il 9 April 2025 alle ore 11:36
Nel frattempo, vasella e a 90,svizzerino del menga.
E senza frignare,su.
A Febbraio gia’ fuori da tutto,ridicolo.
Scritto da Dylive il 9 April 2025 alle ore 10:49
a Dortmund ero in curva e ricordo benissimo, partita semplicemente maestosa, zero pericoli corsi ed una marea di altre azione oltre i tre goal uno piu’ bello dell’altro, una lezione di calcio, altro che quella di ieri sera con mezza squadra fuori e minimo minimo tre palle goal che 99 su 100 fanno goal ad occhi chiusi, poi ci sta’ e sono stati anche bravi, ma non diciamo eresie
Nell’aria s’odono le Augenthaler vibes
Scritto da Dylive il 9 April 2025 alle ore 09:30
L’Inter ha interpretato al meglio la partita, concordo, e fosse stata partita della Juve, in virtù del risultato che è l’unica cosa che conta (la più importante vah), anche io camminerei ad un metro da terra. Resta che la partita era terminata 1 a 1 e quel metro sarebbe abbondantemente dimezzato. (Riccardo Ric alias “dai che torna” “dai che torna”)
Dylive al Bayern mancava comunque mezza squadra. Fosse successo il contrario, o almeno ad armi pari, come sarebbe finita? Siamo sempre lì: a quelli vanno tutte per il verso giusto (e se non ci vanno, un Gagg si trova sempre).
Scritto da Dylive il 9 April 2025 alle ore 10:49
Concordo
Scritto da Andreas moeller il 9 April 2025 alle ore 10:26
Nessuno, almeno tra le squadre sulla carta inferiori, va a casa del Bayern ad imporre il proprio gioco: l’Inter ha fatto la partita che doveva fare e l’ha portata a casa. Certo ha avuto anche un po’ di fortuna (Kane ha sbagliato un gol sullo 0-0 che 99 volte su 100 non sbaglia), ma la fortuna fa parte del gioco.
Mi ha ricordato il Borussia-Juve 0-3 del primo anno di Allegri, o il Real-Juve 1-1 in semifinale, e non credo che il giorno dopo qualcuno qui dentro abbia avuto da ridire sul fatto che si era giocato di più nella nostra metà campo che nella loro.