Juventus al dente per un tempo e dormiente per l’altro. Morale: se non proprio la «solita», quasi. Di fronte, Tudor aveva il peggior attacco del campionato. Eppure il Lecce, ridisegnato da Giampaolo a tre dietro, ha sfiorato il pari subito dopo l’1-0 con Krstovic (palo più paratona di Di Gregorio) e, nella ripresa, con Rebic (altro «muro» del portiere), prima della zuccata di Baschirotto, all’87’. Non senza un paio di scelte arbitrarie dell’arbitro (su Krstovic in area, su N’Dri al limite).
Rischiare di sprecare gli assist di Vlahovic (ebbene sì), il bel gol di Koopmeiners e il cesello di Yildiz, in capo a un titic-titoc verticale che avrebbe inorgoglito persino la Masia, è stato un peccato quasi mortale. L’assenza d’Europa non dovrebbe portare a flessioni così palesi: di gambe e di testa.
Restano i 45’ di fuoco, perché aggressivi e ficcanti, a ritmi che finalmente hanno coinvolto e stimolato «Flopmeiners». Quando difendi alto, guai se perdi palla – come Nico in avvio e poi Thuram – o se, uomo su uomo, scivoli male o scappi peggio. I cambi di Igor non hanno sanato il deficit di gestione che la trama cominciava a denunciare. Per carità, non sono mancate le occasioni che avrebbero potuto – e dovuto – «moltiplicare il vino» (ministro Lollobrigida)- ma dal momento che stiamo parlando di Juventus-Lecce e non di Juventus-Real, non si può non privilegiare la sofferenza conclusiva alla superiorità manifesta(ta). Anche se con Cagliari, Parma e Venezia allo Stadium era finita pari.
** Inter-Cagliari 3-1 (Arnautovic, Martinez, Piccoli, Bisseck). Classica tappa di trasferimento, scortata da modiche turbolenze (in particolare, la gran parata di Sommer su Piccoli sull’1-0). Hombre del partido, Arnautovic: gol e super-assist. In generale: spruzzata di turnover e pilota automatico. Il Bayern, 2-2 con il Borussia Dortmund, è avvisato: ammesso che ne avesse bisogno.
Vedi, Francis, fai tutto da solo. Non ho bisogno di insultarti.
Juventino vero…..ma vai a cagare coglione che la juve l’hai vista due volte in vits tua arrivando in macchina da bari perche benzina e autostrada le addebbitavi all’azienda che ti mantiene.
Patetico ladro che crede di essere un fenomeno.
Non ho bisogno di rileggermi, Francis, io so cosa sono, chi sono e cosa scrivo.
Rileggiti maiale che grugnisce verita che albergano solo nella sua testa marcia.
Cosa ho scritto di Motta, asino ragliante a vanvera? Niente che possa nemmeno lontanamente avvicinarsi ai tuoi ruggiti da tastiera.
E per una colta onore aigjornalisti che hanno fatto venire a galla la verita’su fagioli.
“Mi hai detto che erano per tuo padre e te li ho prestati subito”.
E ride di aver tirato in mezzo bellanova e vuole pure una cagnotta dal malacitoso per averlo fatto perdere.
Poverino,stava vivendo un dramma cosi gli han fatto firmare un contratto da 200mila euro al mese.proprio uno juventino vero.
Nella testa marcia di un maiale vigliacco e di qualche altro povero demente.
Nessuna lezione di vita, a nessuno, Francis, ho solo inquadrato l’ennesimo insignificante asino ragliante, che crede di ruggire, nascosto dietro la sua tastierina. Fai tutto da solo.
Quello che da lezioni di vita a tutti qui dentro sei tu maiale vigliacco.
Se quel laido di fagioli fosse stato cacciato da Marotta adesso scriveresti di lui quello che scrivi di motta.
Sei falso fino al midollo Pino e sei talmente marcio che non provi nemmeno un minimo di vergogna.
Sei un vigliacco che grugnisce credendo di essere un fenomeno.
Mah! Cosa ho scritto di te? La semplice realtà, un insignificante asino ragliante, uno dei tanti che circolano nei vari blog. Un asino ragliante, che si illude di ruggire, dietro la sua tastierina. Niente di offensivo.
Ho pagato il mio debito con la giustizia. Con una condanna e una sacrosanta squalifica, con umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi più. Ho raccontato della mia patologia, seria, nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e alla stampa. Quella stessa stampa che affronta spesso le problematiche gravi della mia malattia e come affrontarle, ma che oggi mi rimette alla gogna. Ancora una volta. Ho sopportato il peso di aver commesso qualcosa di brutto. Di aver deluso tutte le persone che credevano in me. Ormai non è certo una novità: senza alcun vittimismo, ho passato un periodo buio, ho sofferto di una brutta patologia e questa non è assolutamente una giustificazione. Ma vedere ora tutto questo accanimento mediatico mi sta facendo rivivere quei fantasmi. No, stavolta tutto questo non è giusto”. (Fagioli)
Purtroppo, stavolta purtroppo, non sono sui social altrimenti un messaggio di sostegno a Fagioli lo lascere. Un vero schifo il comportamento dei media in questi giorni. Bastardi,